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La guerra della LegaTosi spaventa Zaia

I vertici del Carroccio indecisi tra il ministro e il sindaco, gradito al Pdl

Tra Flavio Tosi e la Regione c’è di mezzo il mare. Dove il “mare” sono i vertici leghisti nazionali, che a più riprese hanno fatto capire di non gradire per nulla il trasloco a Venezia del sindaco veronese. Come dire: il Veneto alla Lega, purchè il presidente non sia ingombrante.

Già, perché il problema è proprio l’ingombro di Tosi. In proposito si sta consumando da mesi in seno al Carroccio una battaglia neanche troppo mascherata tra veronesi, lombardi e trevigiani. Con lombardi e trevigiani alleati nel tentativo di confinare l’esuberante “sceriffo” veronese nella sua contea. Impresa non facile, peraltro.

Anche perché a complicare le cose ci sono i rapporti con il Pdl. Non solo il Popolo delle Libertà del Veneto non è per niente orientato a consegnare la Regione agli alleati padani, ma se proprio un padano dovesse andare a Venezia allora i pidiellini vedrebbero proprio Tosi come il meno peggio.

Perché? Ovviamente perché si libererebbe per loro la poltrona di sindaco in una città importante come Verona. Proprio questo, tra le altre cose, spiegheranno i leader nazionali del Pdl nelle riunioni a raffica che si terranno in questo fine settimana in città, approfittando del convegno nazionale in programma al Leon d’Oro.

Difficile trovare un accordo in tempi brevi su altri nomi. A meno che non sia lo stesso Flavio Tosi a chiamarsi fuori dai giochi, indicando magari qualche collega di fiducia (Bricolo?).

E Zaia? Tutto dipende da Galan. Se il governatore si facesse da parte, magari in cambio di un ministero, ecco che l’attuale ministro dell’agricoltura balzerebbe in pole position. Sempre che ci sia la benedizione dei veronesi, ma qui torniamo alle vicende interne alla Lega, come sempre blindatissime.
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