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L'Udc in lotta fra correnti e ipotesi di azzeramento

Mentre si lanciano iniziative spuntano correnti e ipotesi di totale rinnovo

L’Udc riprova a coinvolgere i giovani, anche se il partito di Casini a Verona continua a mantenere una divisione per correnti che costituisce un dato di fatto che non solo è indiscutibile ma addirittura in evoluzione. Alle due anime dell’Udc veronese la cui esistenza era nota da tempo ora se ne sta aggiungendo una terza. E, in aggiunta, si ipotizza anche un totale azzeramento dei vertici in vista della nascita del Partito della Nazione. Meglio però andare per ordine.

La novità del giorno è il fatto che l’Udc questa settimana aprirà nella sua sede provinciale, che si trova al numero 16 di via Morgagni, dei Dipartimenti, che saranno coordinati dal consigliere provinciale Mario Rossi, in collaborazione con il responsabile del movimento giovanile provinciale Alessandro Boggian. Dipartimenti che vogliono essere un luogo di confronto su temi di vario respiro ma anche elemento di raccordo con le istituzioni cittadine, visto che sono previsti approfondimenti dedicati ai temi della pubblica amministrazione locale.

Certo non può sfuggire il fatto che a coordinare questa nuova struttura sia il consigliere comunale che è in pole position per essere nominato in Giunta da Flavio Tosi. E questo perché all’Udc, che in Comune è in maggioranza, spettava in base agli accordi preelettorali un posto da assessore che dovrebbe essere rioccupato dal partito centrista dopo il passaggio al Pdl del suo ex-esponente Alberto Benetti. Rossi è d’altro canto l’uomo di punta in Comune dell’area che fa capo al consigliere regionale Stefano Valdegamberi, il quale ovviamente sostiene con forza il suo ingresso nell’esecutivo. Una promozione che invece è osteggiata dal gruppo che fa capo all’assessore di Villafranca Riccardo Maraia, sostenendo che dovrebbe essere nominato un esterno, mantenendo così il posto di Rossi in consiglio. E sulla stessa linea pare essere anche Giampaolo Beschin, capogruppo in Consiglio comunale che ha abbandonato il gruppo Maraia e sta creando una propria corrente.

Ce ne sarebbe già abbastanza, quindi, per dire che l’Udc rischia di diventare non solo un regno fatto di anime divise fra loro ma anche un problema per Tosi. Ce ne sarebbe abbastanza, se non fosse che rischia di essercene anche di più. C’è chi dice, infatti, che la nascita dei Distretti, come ogni altre decisione che viene presa dalla segreteria provinciale retta da Stefano Marzotto, sia attualmente priva di efficacia. Secondo questa teoria, infatti, tutti gli organismi risulterebbero azzerati in seguito al convegno svoltosi il 21 giugno a Todi in cui è stato avviato il percorso che porterà alla nascita del Partito della Nazione, che l’Udc fonderà assieme ad altre forze. Come dire che tutto sarebbe in realtà da rifare. Un’incognita ulteriore che rischia di pesare, e non poco, sulle scelte in chiave di rinnovo dell’esecutivo comunale.

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