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Accusato di molestie, Formaggio sospeso dal consiglio regionale del Veneto

Al consigliere regionale di Fratelli d'Italia, già sospeso dal suo partito, inflitta la pena massima prevista dal regolamento. Il presidente del consiglio regionale Ciambetti: «Non avrei mai pensato di presiedere una seduta di questo tipo»

Ieri, 14 marzo, il consiglio regionale del Veneto si è riunito. Con un minuto di silenzio, l'aula ha ricordato di Silvano Vernizzi, presidente di Veneto Strade, recentemente scomparso. Ed è stato anche approvato a maggioranza il disegno di legge della giunta sulla valorizzazione del patrimonio regionale delle malghe pubbliche». Ma non è per questo che il consiglio regionale di ieri sarà ricordato. Ieri è avvenuto qualcosa che non era mai capitato prima. I consiglieri hanno inflitto ad un loro collega il massimo della sanzione prevista dal regolamento. Con 41 voti a favore, 2 astenuti, 2 schede bianche e un voto nullo, l'assemblea legislativa del Veneto ha approvato la proposta del presidente Roberto Ciambetti di censura del consigliere Joe Formaggio che per cinque giorni è sospeso dalle attività del consiglio.

Formaggio era già stato sospeso dal suo partito, Fratelli d'Italia, per le accuse di molestie a lui rivolte dalla consigliera della Lega Milena Cecchetto. Ieri, invece, è arrivata la sospensione dal consiglio regionale, dopo una seduta durata poco più di un'ora e che si è svolta in modalità segreta, con la sola presenza in aula dei consiglieri e del segretario generale Roberto Valente. «Noi non siamo un tribunale e siamo stati chiamati a tutelare l'immagine dell'istituzione: tutti gli interventi in aula si sono sviluppati in maniera coerente con il nostro ruolo - ha detto il presidente Ciambetti - In consiglio veniamo a lavorare per i veneti e non sono ammessi comportamenti e atteggiamenti non consoni con il nostro ruolo e la funzione che siamo chiamati a svolgere. Non avrei mai pensato di presiedere una seduta di questo tipo».

Dall'opposizione, il portavoce Arturo Lorenzoni ha espresso ancora la sua vicinanza a Cecchetto ed ha aggiunto: «Come rappresentanti delle istituzioni dobbiamo tenere comportamenti non solo corretti, ma possibilmente esemplari. Dispiace aver dovuto votare un testo che ci è stato solo letto, ma la prudenza del presidente Roberto Ciambetti è comprensibile. Rimane, a mio avviso, un punto di domanda politico su come tutta la vicenda abbia avuto inizio. Mi auguro che nei prossimi giorni ci sia chiarezza».

Mentre dalla maggioranza, Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia, ha rilasciato questa dichiarazione: «Non spetta al consiglio accertare i fatti per come sono andati ma, visto cosa ne è sortito, era giusto dare un segnale chiaro di solidarietà verso una donna che ha subito questo episodio e un segnale che andasse a difendere l’immagine e l’onore dell’istituzione che rappresentiamo. Sul consiglio regionale non deve esserci nemmeno il sospetto su temi importanti come il rispetto delle donne. Ci sono comportamenti che non vanno accettati e che vanno censurati indipendentemente dalla loro rilevanza legale. Per questo è stato importante prendere posizione in modo veloce e chiaro».

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