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Martedì, 23 Aprile 2024
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Acque Veronesi, ipotesi nuova sede alla Genovesa. «Il Comune è d'accordo?»

Il consigliere comunale Michele Bertucco ha interrogato sull'argomento l'amministrazione comunale e teme che dietro ci sia un progetto per realizzare un nuovo grande centro commerciale a Verona Sud

«Scomodo, isolato e tutto da adeguare». Così Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, e l'urbanista Giuseppe Campagnari hanno descritto il nuovo stabile in cui Acque Veronesi potrebbe trasferire la propria sede. «Perché andarsene dall'attuale sede di Lungadige Galtarossa? Perché spendere quasi sette milioni in questo momento di difficoltà generale?». Queste le domande che Bertucco ha rivolto all'amministrazione comunale in una recente interrogazione, con cui il consigliere vorrebbe anche sapere se il Comune di Verona è d'accordo con l'idea del trasloco.

Un trasloco che, però, è al momento solo un'ipotesi poco concreta. Acque Veronesi si potrebbe trasferire in Strada della Genovesa 102 in edifici che sono «di fatto dei capannoni ad uso produttivo - hanno spiegato Bertucco e Campagnari - attualmente di proprietà di Garda Re, la stessa ditta che ha chiesto al Comune le autorizzazioni per edificare in zona quello che appare un vero e proprio parco commerciale, e che Acque Veronesi è intenzionata a rilevare parzialmente».
Gli immobili si troverebbero vicino al casello di Verona Sud ed al futuro parcheggio scambiatore del filobus, ma ciò che il consigliere comunale teme è che siano «trasformati in un nuovo mega centro commerciale-direzionale da circa 37mila metri quadrati (11.800 di commerciale più 25.000 di direzionale) paragonabile al centro commerciale di Verona Est». Eventualità che però pare essere scartata dall'attuale assessore all'urbanistica Ilaria Segala, la quale ha rimarcato il fatto che non è stata presa ancora nessuna decisione e che comunque nella zona non sorgerebbe un centro commerciale ma solo tanti piccoli negozi.

Ma oltre al timore per un possibile centro commerciale, Bertucco e Campagnari hanno sottolineato l'attuale inadeguatezza degli spazi ad occogliere gli uffici di Acque Veronesi. «I piani hanno una conformazione incompatibile con l'installazione degli uffici e dei laboratori che servono ad Acque Veronesi - hanno aggiunto i due - L'illuminazione naturale sarebbe insufficiente o porterebbe a sacrificare buona parte dello spazio disponibile. Essendo la qualità dell'aria della zona pessima, a causa del grande flusso di traffico, si impone di condizionare l'aria di tutto lo stabile dove sono presenti uffici e laboratori, sostituendo gli impianti presenti, ormai obsoleti, e avendo cura di cambiare frequentemente i filtri. La medesima considerazione vale per l’inquinamento acustico, i cui limiti dovranno essere riparametrati in funzione della nuova destinazione d'uso direzionale, nonché per l'inquinamento da campi elettromagnetici. La nuova sede centrale di Acque Veronesi sarebbe poi troppo distante dalla prima fermata utile dell'autobus. Inoltre, il progetto dovrà prevedere anche adeguate vie di fuga per ottenere il nulla osta dei vigili del fuoco nonché adeguamenti in materia di normativa antisismica».

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