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Inquinamento da Pfas, è scontro Stato-Regione. Il M5s attacca Zaia: "Vergognoso"

Scontro aperto tra i ministri Galletti e Lorenzin e la giunta regionale del Veneto, dal governatore all'assessore all'ambiente Bottacin, mentre il Movimento 5 Stelle attacca frontalmente Zaia: "Non ha fatto niente per limitare la presenza di Pfas nelle acque"

«Credo non ci sia mai stato un impegno tanto serio e determinato sui PFAS quanto quello messo in campo dal ministero dell'Ambiente e più in generale dai governi Renzi e Gentiloni in questi anni». È quanto afferma il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, replicando alle affermazioni del presidente della Regione Veneto Luca Zaia .

«Oggi - spiega ancora Galletti intervista dall'Ansa - ci sono standard di qualità ambientale per le acque superficiali e sotterranee che includono per la prima volta anche i PFAS, c'è un grande lavoro tecnico e scientifico con gli esperti del Ministero a disposizione delle Regioni per l'individuazione delle migliori strategie a protezione dell'ambiente e della salute dei cittadini, ci sono soprattutto i fondi statali per le infrastrutture e l'approvvigionamento idrico di acqua non contaminata per la Regione Veneto. È di pochi giorni fa il decreto che sblocca gli ulteriori 80 milioni promessi nell'ambito dei Fondi Sviluppo e Coesione, assieme agli altri 23 già disponibili».

La replica al Ministro dell'assessore regionale Gianpaolo Bottacin

Ma alle parole del ministro dell'Ambiente ha a sua volta replicato l'assessore regionale al'ambiente del Veneto Gianpaolo Bottacin: «Il ministro Galletti evidenzia, come sostengo da sempre, che il presupposto per la regione di restringere i limiti nazionali è che questi ultimi siano fissati dal governo. Il ministro si dimentica però che i limiti per queste sostanze non esistevano e sono stati introdotti dal ministero solo a fine 2015 e solo su nostra esplicita richiesta. Il ministro sottolinea che il nostro ''è l'unico Paese in Europa che ha inserito i Pfas negli standard di qualità ambientale delle acque superficiali e sotterranee, imponendo un monitoraggio sul rispetto dei valori soglia anche oltre i confini veneti”. Il ministro si dimentica di dire che il monitoraggio è stato imposto a maggio di quest’anno e dopo che il Veneto lo ha sollecitato a più riprese e nelle diverse sedi».

L'assesore Bottacin poi entra nel dettaglio dei numeri e polemizza ulteriormente con il Governo: «Il ministero della salute fa uscire anche una nota del direttore generale della prevenzione che dice che bisogna partire dalla Regione del Veneto perché qui è stata riscontrata la concentrazione più alta di Pfas. Rispondo che si deve intervenire in qualsiasi parte del Paese ci sia traccia di questi inquinanti e per questo riteniamo necessario estendere valori di parametro dei Pfas su tutto il territorio nazionale. Il ministero sostiene che nelle altre regioni il 90% dei campioni analizzati hanno concentrazione molto bassa, inferiore a 50 ng/l, ma lo studio del CNR del 2013 ha riscontrato in acquedotti di una città non veneta ben 120 ng/l di Pfos, la sostanza più pericolosa della famiglia Pfas (in Veneto il limite è 30 ng/l). Ciò significa che ad oggi ci sono italiani al di fuori del Veneto che bevono acqua inquinata più degli scarichi industriali del Veneto e questo per me è a dir poco preoccupante».

Le accuse a Zaia del Movimento 5 Stelle

Il presidente del Veneto Luca Zaia promette una drastica riduzione dei limiti dei Pfas che possono essere presenti nelle acque delle rete idrica. I parlamentari e i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Veneto dichiarano tuttavia di non accettare quella che definiscono «una campagna elettorale fatta sulla vita dei veneti». I rappresentanti veneti del M5S spiegano infatti: «È da tre anni che prima come consiglieri comunali e poi come regionali chiediamo che i limiti tollerati della sostanza inquinante Pfas vengano abbassati in Veneto. Lo abbiamo fatto con cinque esposti in varie Procure, per denunciare chi ha inquinato e chi, come Zaia e la sua Giunta non ha fatto niente per limitare la presenza di Pfas nelle acque, pur avendone potere».

«Oltre a ciò - proseguono i pentastellati - abbiamo fatto un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica proprio per chiedere l'abbassamento delle soglie in Veneto di cui blatera oggi Zaia. Sempre contro la Regione in merito alle soglie, per noi troppo alte, abbiamo fatto un ricorso al TAR del Veneto. Dopo tre anni Zaia cosa fa? Invece di abbassare effettivamente le soglie, lo annuncia mezzo stampa. A ridosso del referendum autonomista e dopo la retromarcia sui vaccini Zaia fa la voce grossa con Roma. Un atteggiamento vergognoso, di una persona cinica che se ne frega della salute dei veneti. Salute che viene costantemente usata per fare campagna elettorale. È ora di finirla, quei limiti potevano essere abbassati anni fa. Dove sono i fatti? I veneti sono stanchi di sentire chiacchiere e di assistere ad una campagna fatta sulla loro vita».

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