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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Inquinamento da Pfas, le indagini procedono: "Bottacin si scusi coi veneti"

La giustizia prosegue con i suoi accertamenti dopo i risultati divulgati dalla Regione. Intanto il Movimento 5 Stelle attacca l’assessore veneto all’ambiente, che meno di un mese aveva minacciato di denunciarli per procurato allarme

In Regione è scattato l'allarme per l'inquinamento da Pfas che ha coinvolto le province di Verona, Vicenza e Padova, al punto che le Procure hanno aperto dei fascicoli per andare in fondo alla vicenda. 
Dal punto di vista politico intanto il Movimento 5 Stelle torna alla carica, prendendo di mira l’assessore veneto all’ambiente, Gianpaolo Bottacin, reo di aver criticato le posizioni del M5S durante il consiglio straordinario sull’argomento tenutosi a palazzo Ferro-Fini meno du un mese fa. Bottacin avrebbe anche minacciato di denunciare i "grillini" per procurato allarme e ora è arrivata la replica di quest'ultimi. 

“Durante il consiglio regionale straordinario sui Pfas l’assessore ha detto in aula e alla stampa che stava valutando gli estremi per denunciarci per procurato allarme – attacca ora Jacopo Berti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale - ma alla luce di quello che è emerso ieri spero che abbia la decenza di vergognarsi e di pensarci su due volte, prima di sventolare infantili minacce. Ne va della dignità e serietà dell'istituzione che rappresenta”.
“Quando Bottacin avrà finito di giocare con le carte bollate speriamo pensi a lavorare, magari meglio di quanto ha fatto finora: abbiamo 350mila persone a rischio, sono loro la priorità – continua Berti - Io mi chiamo fuori dai dispetti di palazzo, io continuo a combattere contro i Pfas, come negli ultimi 3 anni, per difendere la salute dei cittadini. Se Bottacin vorrà venire a darci una mano, noi siamo in trincea da tempo e c'è posto per tutti. Ora chieda scusa a tutti i veneti per aver minacciato e trattato come delinquenti cittadini, associazioni, il Movimento 5 Stelle e tutte le opposizioni in consiglio regionale, colpevoli solamente di avere detto la verità”.

Nel corso della riunione dei capigruppo M5S di giovedì è stata presentata una risoluzione per accorciare i tempi degli interventi legati ai Pfas: “Un mese fa ci sbeffeggiavano e ora corrono ai ripari perché hanno finalmente capito quanto è grave la faccenda – si rammarica Berti - noi del Movimento 5 Stelle lavoriamo ogni singolo giorno da molto tempo per tutelare i cittadini, per informarli e per proteggerli. E gli esposti che noi soli abbiamo formalizzato sull’argomento dei Pfas lo dimostrano, assieme a tutte le azioni che abbiamo intrapreso per far venire a galla la verità. La buona politica, quella al servizio del cittadino, ha il dovere di dire cose scomode per tutelare la salute pubblica, per affrontare seriamente il problema e soprattutto per risolverlo. In ogni caso non me ne faccio nulla delle scuse personali o politiche di Bottacin, quelle le dia ai veneti, a cui ha mancato di rispetto”.

Come anticipato in precedenza, la giustizia non è rimasta impassibile alla vicenda venuta definitivamente a galla in questi giorni. Così anche a Verona sono partite le indagini per verificare la presenza di eventuali fonti d'inquinamento sul territorio. 
Nel vicentino gli investigatori puntano il dito contro l'industria chimica Miteni, di Trissino, ma il riserbo sullo stato delle indagini attulamente è massimo. 

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