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Per chi suona la campanella, le preoccupazioni degli studenti a Verona: «Abbiamo paura sia un rientro fittizio»

«Non è cambiato nulla in questi mesi, - spiega Camilla Velotta della Rete degli Studenti Medi di Verona - dai trasporti pubblici, agli spazi e soprattutto nella didattica: abbiamo paura sia un rientro fittizio»

Lunedì 13 settembre riapriranno i cancelli anche delle scuole veronesi, ma «tra la felicità di rivedere compagni e amici», spiegano in una nota gli Studenti Medi di Verona, c'è anche «tanta rabbia e preoccupazione». La Rete degli Studenti Medi di Verona, infatti, fa sapere attraverso un comunicato stampa di aver organizzato «un flash mob con striscioni e manifesti davanti al Liceo Maffei per puntare i riflettori sulla "questione generazionale"» che, accusano, non è «mai stata trattata con rispetto e attenzione».

Il messaggio da parte della Rete degli Studenti Medi di Verona è chiaro e preciso: «Siamo una generazione inascoltata, - si legge nel comunicato - accusata di essere svogliata e sdraiata: parlano di noi, ma non con noi. Il Covid poteva essere un'occasione per ripensare al nostro sistema, dalla scuola ai diritti civili, ma non si è fatto nulla di buono, non si sono coinvolti i giovani, i protagonisti del presente e del futuro, per costruire un mondo a misura di tutti».

Un atto di accusa forte quello che la popolazione studentesca rappresentata dalla Rete degli Studenti Medi di Verona rivolge alle generazioni più "anziane" ed alla classe dirigente del nostro Paese: «Non è cambiato nulla in questi mesi, - spiega Camilla Velotta della Rete degli Studenti Medi di Verona - dai trasporti pubblici, agli spazi e soprattutto nella didattica: abbiamo paura sia un rientro fittizio e che lo scarso investimento nell'istituzione penalizzi ancora una volta la classe studentesca. Lunedì mattina torneremo nelle nostre aule e come Rete degli Studenti Medi saremo davanti a tante scuole della nostra città per rappresentare con striscioni e volantinaggi la nostra visione di scuola e mondo».

Il convegno in Gran Guardia

Nel frattempo si è svolto sabato 11 settembre alla Gran Guardia di Verona il convegno sul "Cantiere Scuola" organizzato da "Ridatecilascuola", il movimento veronese attivo ormai dall'anno scorso. Grande partecipazione di pubblico e un tavolo di relatori prestigiosi tra cui Daniele Novara (pedagogista di fama nazionale), Flavio Fogarolo (tra i massimi esperti di didattica inclusiva), Isabella Pierantoni (sociologa, futurista ed esperta di temi generazionali), Gloriana Ferlini (maestra di teatro, drammaturga e attrice).

Per l'occasione vi è stata anche la partecipazione istituzionale dell’assessore all'istruzione del Comune di Verona Daniela Maellare, del vicepresidente della provincia David di Michele, della vicepresidente della Regione Veneto Elisa de Berti con un saluto online e, infine, del professor Venturini in rappresentanza del Provveditorato agli studi di Verona. L'associazione "Ridatecilascuola" fa sapere in una nota che si è trattato di un incontro in cui «molte voci competenti, differenti e dialoganti» si sono confrontate per «riportare la scuola e i ragazzi e le ragazze al centro del dibattito culturale cittadino e della progettualità dei nostri territori». 

In tal senso, sono stati offerti «spunti per immaginare ed elaborare nuovi modelli pedagogici in cui inclusione integrazione e innovazione vengano autenticamente interpretati». Un «cantiere», dunque, come viene definito dai promotori dell'appuntamento che «è stato aperto», ma che "Ridatecilascuola" intende anche «proseguire con iniziative trasversali aperte non solo ai tecnici, ma anche ai cittadini, e inclusive come la scuola che vorremmo».

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