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Politica Centro storico / Via Giuseppe Garibaldi

Ex sede Unicredit diventa hotel di lusso. Sboarina: «Un vantaggio per tutta la città»

Ma dall'opposizione Bertucco critica lo sfruttamento eccessivo dello Sblocca Italia. Lapidaria +Europa Verona: «Il Piano Folin non esiste più»

Dopo il voto del consiglio comunale di Verona, parte l'iter autorizzativo per dare avvio al cantiere di riconversione del cosiddetto Quadrilatero. Gli immobili di proprietà di Patrizia Immobiliare delimitati dalle vie Garibaldi, Emilei, San Mamaso e Sant'Egidio hanno una nuova destinazione e gli spazi dell'ex sede Unicredit potranno diventare un hotel di lusso della catena alberghiera Marriott.
Un intervento che porterà anche all'apertura di una porzione di città che oggi è completamente chiusa all'accesso e alla sua fruizione. Saranno infatti restituite alla comunità le antiche corti medievali e una strada storica fra Via Garibaldi e Via Sant'Egidio.
Il progetto si avvale di uno studio sull'impatto viabilistico legato alla presenza dell'albergo. Studio che stima solo una piccola percentuale di clientela in arrivo con la propria auto, visto che la struttura si doterà di posti auto adeguati alla capienza ricettiva attraverso convezioni con i parcheggi cittadini, senza aggravio di mezzi per il centro storico.
E una svolta arriverà anche per la viabilità in zona Teatro Romano e per la valorizzazione di tutta l'area a nord dell’Adige, dal Museo Archeologico al colle che porta a Castel San Pietro. L'opera compensativa, del valore di circa 2,2 milioni di euro, è stata individuata per risolvere le criticità viabilistiche al Teatro Romano, includendo così l’area nel circuito turistico. Sarà realizzata una passerella ciclopedonale in corrispondenza dell’attuale incrocio semaforico vicino a Ponte Pietra. La strada sarà così ad uso solo delle autovetture, il cui passaggio sarà fluidificato dall'eliminazione del semaforo. Verranno anche migliorati gli spazi di ingresso del Teatro Romano con la realizzazione di una nuova adeguata biglietteria e con l'abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione di un ascensore che, collegato alla stazione intermedia della funicolare, consenta alle persone con disabilità di raggiungere il Teatro Romano e il Museo Archeologico senza alcun impatto sulla bellezza del luogo.
Infine, grazie ad un emendamento approvato dal consiglio comunale, il soggetto attuatore dei lavori dovrà riconoscere al Comune 500mila euro in più. Somma destinata all'adeguamento impiantistico di Palazzo Forti.

«La futura riqualificazione dell'immobile ex Unicredit in Via Garibaldi è un altro tassello della nostra visione complessiva della città - ha commentato il sindaco di Verona Federico Sboarina - La Verona del Terzo Millennio ha l'ambizione di essere ancora più internazionale e innalzare ulteriormente la propria attrattività per gli investitori. Un trend che le scelte urbanistiche di questi cinque anni hanno già innescato, basti pensare al più grande sviluppatore europeo che ha vinto la gara delle Ferrovie per il Central Park, ma anche ai grandi artisti e ai grandi eventi attrattori di pubblico che sono tornati sul nostro palcoscenico areniano. Verona ha anche progressivamente scalato posizioni nelle classifiche nazionali arrivando ai primi posti per qualità della vita e investimenti. Tutto questo perché l'irreversibile processo di trasformazione urbana ha una visione coerente di modernità, sia urbanistica sia nei servizi. Far sì che Verona ambisca a confrontarsi con le capitali europee per attrattività, opportunità ed eventi non è comunque un processo facile e indolore. I grandi cambiamenti creano sempre dibattito, anche per questo progetto è successo. Ma il tempo trascorso non è stato invano perché è servito a fare sintesi delle varie esigenze cittadine, dai residenti agli operatori economici. La scelta finale votata in consiglio è vantaggiosa per l'intera città perché le opere compensative miglioreranno lo storico nodo critico della viabilità del Teatro Romano, e allo stesso tempo si aggiungerà vitalità ma non traffico alla zona di via Garibaldi, oltre che far rivivere Palazzo Forti che è uno dei pilastri cittadini con destinazione culturale».
«Un'operazione con cui Fondazione Cariverona comprime i tempi del cronoprogramma degli immobili che comprendono il Piano Folin, in particolare Castel San Pietro - ha aggiunto l'assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala - Il tutto per offrire un centro storico complessivamente rinnovato in vista dei grandi eventi collegati alle Olimpiadi Invernali del 2026. È stato inoltre raggiunto l’accordo per altri 500mila euro destinati alla sistemazione impiantistica di Palazzo Forti. Per le opere compensative sono stati indirizzati gli interessi dell’amministrazione per il complesso nodo Ponte Pietra-Teatro Romano. Valutati sia gli aspetti di fluidificazione del traffico, con la costruzione di una passerella a sbalzo ciclopedonale lungo l'Adige, sia del punto fotografico di passeggiata, con la creazione di un percorso privilegiato verso il Teatro Romano. Ulteriore passaggio, la riconfigurazione degli spazi del Teatro, con l’eliminazione della cortina novecentesca che ne occulta la vista e la realizzazione di una nuova biglietteria. Infine, l’idea di realizzare un ascensore che, collegato alla stazione intermedia della funicolare, consenta alle persone con disabilità di raggiungere il Teatro Romano e il Museo Archeologico senza alcun impatto sulla bellezza del luogo».

Tutto l'intervento sarà possibile grazie allo Sblocca Italia, uno strumento normativo ampiamente utilizzato durante i cinque anni di amministrazione Sboarina. «Strumento che rappresenta un pericolo e una seria limitazione della democrazia cittadina, perché permette di saltare tutte le fasi del confronto con i cittadini e con i consiglieri comunali previste dalle procedure ordinarie», è l'obiezione di Michele Bertucco, unico consigliere di minoranza che non ha disertato per protesta la votazione sul cambio di destinazione d'uso del Quadrilatero esprimendo con il voto la sua contrarietà. «Informazione, osservazioni, discussioni, tutto bypassato in favore di un singolo passaggio in consiglio comunale dove la maggioranza vota secondo il volere dei capibastone senza fare tante storie - ha aggiunto Bertucco - Gli interventi urbanistici vengono così decisi nelle segrete stanze e diventano molto meno controllabili e verificabili. Per il sindaco Sboarina e per l'assessore Segala è difficile capirlo, ma l'abuso di questo strumento rappresenta una rinuncia alla programmazione urbanistica pubblica e una resa agli interessi privati».

E anche le forze esterne al consiglio comunale, come +Europa Verona, hanno criticato la decisione presa nei giorni scorsi dalla maggioranza. Lorenzo Dalai e Giorgio Pasetto hanno dichiarato: «Ormai il cosiddetto Piano Folin non esiste più. Non c'è stato un dibattito per verificare effettivamente se poteva essere una buona o una cattiva scelta per la nostra città. Purtroppo, grazie alla frenesia elettoralistica dell'attuale amministrazione, una vera analisi non si è potuta fare, di fronte ad una scelta estremamente importante per il futuro del centro storico».

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