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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Falsi green pass a Verona, la consigliera M5S Vanzetto nella bufera. Dai partiti la richiesta di dimissioni

«Chiediamo alla consigliera Marta Vanzetto un chiarimento e un segnale politico rispetto ad una vicenda che appare ingiustificabile nella sua gravità», affermano i dem a palazzo Barbieri Federico Benini e Stefano Vallani

Dal Partito democratico a Michele Bertucco, passando per Ciro Maschio di Fratelli d'Italia, la richiesta nei confronti della consigliera comunale del Movimento 5 Stelle a Verona, Marta Vanzetto, appare sempre la stessa, ovvero le dimissioni. La pentastellata, che non rientrerebbe comunque ad oggi tra gli indagati poiché si sarebbe «autodenunciata», è finita nella bufera politica a seguito dell'indagine in corso d'opera che vede anzitutto coinvolto un medico di base, operante nel territorio scaligero. Quest'ultimo, secondo le accuse, avrebbe simulato una serie di vaccinazioni anti-Covid, consentendo così il rilascio del relativo green pass a persone che non ne avrebbero avuto titolo. «È gravissimo che un rappresentante di una istituzione pubblica abbia cercato di aggirare la legge e il fatto che oggetto della manovra sia stata una finta vaccinazione contro il Covid rende il fatto ancora più odioso. Proprio nell’evoluzione della lotta alla pandemia è stato (e sarà anche in futuro) di grande importanza l’esempio che deve partire dalle stesse istituzioni», così si esprime il consigliere comunale Michele Bertucco che poi aggiunge: «L’autodenuncia a carico della consigliera non lascia spazio a dubbi: essa significa che c'è stato un comportamento scorretto e sanzionabile, e che la conseguenza politica più logica in circostanze simili non può che essere le dimissioni».

L'«autodenuncia» cui fa riferimento Michele Bertucco è stata recentemente ribadita dalla stessa consigliera comunale Marta Vanzetto durante una lunga intervista al Corriere della Sera, nel corso della quale ha spiegato di «aver sbagliato», ma ha anche fatto qualche puntualizzazione: «Non ho pagato niente a quel dottore, non ho mai scaricato la certificazione, non ne ho usufruito nemmeno per un minuto», ha spiegato la pentastellata che poi ha aggiunto: «Siamo stati tentati dal percorrere questa strada. Ma poi ci siamo subito resi conto che non era una cosa da fare. Quindi mi sono autodenunciata: penso che ciò che è stato fatto non sia stato corretto. Si può anche sbagliare. Sono convinta che anche un politico possa sbagliare. E come ho sempre sostenuto durante la mia carriera politica, chi sbaglia paga». La consigliera comunale del Movimento 5 Stelle ha poi chiarito di aver in seguito prenotato all'ospedale di Borgo Trento la vaccinazione anti-Covid e per il futuro di non volersi comunque ricandidare, anzi di considerare la propria attività politica conclusa, volendo ricercare altre modalità per rendersi utile alla cittadinanza. 

Non è però al momento chiaro quale sia la decisione in relazione alla carica ad oggi ricoperta a palazzo Barbieri da parte dell'esponente pentastellata veronese. Su tale punto, come detto, si concentrano invece le richieste dei consiglieri comunali di pressoché tutti i partiti: «Chiediamo alla consigliera Marta Vanzetto un chiarimento e un segnale politico rispetto ad una vicenda che appare ingiustificabile nella sua gravità. - affermano per il Pd Federico Benini e Stefano Vallani - Il suo tentativo, suggellato da una autodenuncia, di cercare scorciatoie sul tema del green pass e dei vaccini, è censurabile non soltanto dal punto di vista etico. Ci auguriamo che almeno nelle occasioni in cui ha partecipato in presenza ai lavori del Consiglio o delle Commissioni comunali, la consigliera abbia avuto il buon senso di sottoporsi ad un tampone. Abbiamo il massimo rispetto per chi non si vuole vaccinare, per pregiudizio o per scelta di vita, ma non possiamo accettare il comportamento di chi prova a violare o aggirare le regole di salute pubblica», concludono i consiglieri dem Federico Benini e Stefano Vallani.

Non meno severo il giudizio politico espresso dall'esponente di Fratelli d'Italia Ciro Maschio in un breve post pubblicato sui social nel quale si legge che a Marta Vanzetto «resta una sola cosa da fare: dimettersi immediatamente». Anche la capogruppo di Forza Italia in Comune a Verona, la consigliera Paola Bressan, insieme al collega di partito ed assessore Stefano Bianchini, non usano giri di parole nel commentare la vicenda in una nota polemica nella quale si legge: «Ci aspettiamo le sue dimissioni, visto che lei e il suo movimento si sono fatti paladini di verità e giustizia, sempre senza pacatezza. Un fatto vergognoso, che un rappresentante delle istituzioni non dovrebbe nemmeno pensare». 

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