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Grande Fratello a scuola dirigenti scolastici divisi

Il Garante dice s alle telecamere fuori, ma qualcuno le vorrebbe anche dentro

C’è la privacy da rispettare, ma anche la sicurezza dei ragazzi. C’è la preoccupazione per gli atti di vandalismo, bullismo o di spaccio all’interno delle scuole, ma c’è anche la necessità di autoregolamentazione e di senso di maturità nei giovani. Ecco perchè la videosorveglianza dentro gli istituti scolastici divide i dirigenti. C’è chi sta col preside dell’istituto tecnico Ferraris Dino Poli, che vorrebbe le telecamere, e chi invece sta col Garante della privacy che ha accolto solamente il controllo dalle mura esterne degli edifici.

Il progetto era in studio con la Provincia già da un paio di anni, ma solo ieri si ha avuto il parere del Garante. “Sono gli insegnanti che per contratto nazionale hanno l’obbligo di vigilanza sugli studenti, le telecamere dentro non servono” dice il preside del liceo Maffei Francesco Butturini. “All’esterno è più utile che all’interno, fuori il personale fa più fatica a controllare” commenta invece il preside dell’itis Fermi Antonio Ciampini. “Non ci credo alla logica dell’ipercontrollo: gli studenti devono essere abituati a ragionare su quello che fanno” aggiunge il preside del liceo Messedaglia Giancarlo Peretti. Di contro c’è invece chi le vuole. “La sicurezza è un valore prevalente alla privacy” dice il preside del liceo Galilei Luciano Carazzolo. “Il Garante ha applicato la legge 300 dello statuto dei lavoratori che vieta questo tipo di controllo dal datore di lavoro. Credo però che ci sia l’esigenza di controllare per il bene degli studenti” ha commentato il preside del liceo Montanari Calogero Carità. “Anche se trovo l’applicazione delle telecamere una sorta di sconfitta credo che nessuno debba lamentarsi: possono vedersi solo cose illecite, quindi è un bene per tutti” ha infine aggiunto il preside del liceo Medi di Villafranca Mario Giuseppe Bonini.

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