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Fusione Agsm-Aim, maggioranza esulta. Bertucco: «Trionfalismo fuori luogo»

La Lega parla di «risultato storico per tutta la Regione» e Battiti per Verona di un accordo da cui passa «lo sviluppo e il futuro della città. Ma per il consigliere di minoranza tentano di «salvare le apparenze

«Un concreto passo in avanti per l'azienda più importante della città, con buona pace di chi aveva fretta di svenderne il controllo e poi è velocemente salito sul carro dei vincitori, e di chi pensava non si sarebbe mai fatto nulla». Così il commissario provinciale della Lega di Verona Nicolò Zavarise si è unito al coro di commenti soddisfatti per la fusione tra Agsm Verona e Aim Vicenza, approvata dai consigli comunali dei due capoluoghi. «La fusione con Vicenza è un risultato storico per tutta la Regione, atteso da oltre dieci anni, ottenuto grazie alle posizioni della Lega che sin da subito ha evidenziato in questo il percorso giusto per l'azienda patrimonio della città, scongiurando l'iniziale indirizzo che ne avrebbe comportato la totale perdita di controllo. Un'operazione probabilmente rimandata per troppo tempo, che si chiude però con un risultato eccellente in termini di concambio, superiore a quello ipotizzato in passato, e che ha tutte le caratteristiche per accrescere il valore dell'azienda mantenendone l’identità territoriale. Ai nuovi vertici spetterà il compito di sviluppare tutti gli accordi commerciali volti a migliorare la competitività della società e a renderla protagonista del mercato dell'energia».

E come la Lega, anche Battiti per Verona ha mostrato orgoglio per il risultato ottenuto. La consigliera Paola Bressan ha dichiarato: «Lo sviluppo e il futuro della nostra città passa anche da questa storica fusione, che è stata studiata e ponderata nei suoi dettagli guardando anche ai tanti lavoratori che negli anni hanno reso grande Agsm».

Mentre, da spettatore esterno, l'ex presidente di Agsm Michele Croce è contento soprattutto perché non è andato in porto l'accordo a tre, che avrebbe coinvolto anche la lombarda A2A nel processo di trasformazione di Agsm e Aim. «Sono felice di questo risultato, che sento anche mio per l'impegno nei miei 20 mesi di presidenza per avvicinare gradualmente le due società - ha detto Croce - Il lavoro fatto fino ad oggi per costringere il sindaco di Verona Federico Sboarina a rinunciare al progetto folle ed illegale di svendita al colosso milanese e ritornare nella carreggiata naturale e legale della fusione con Vicenza ha portato i suoi frutti».

Ma i toni trionfalistici usati dalla maggioranza di Verona suonano stonati per le forze di opposizione. I commenti di chi amministra la città ed ora esulta per il risultato ottenuto sono «grotteschi e imbarazzanti» per il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco. «Sboarina si è limitato a condurre in porto male e con riprovevole ritardo una partita aperta e impostata già due anni prima del suo ritorno a Palazzo Barbieri. Ma la più grossa bufala che sta circolando in queste ore è che sarebbe nata la multiutility del Veneto. In realtà la Regione Veneto non ha mai speso mezza parola sulla fusione tra Verona e Vicenza mentre Padova e Treviso hanno da mo’ imboccato direzioni del tutto diverse. Il bisogno di salvare le apparenze porta il sindaco a dimenticare che fino a due mesi fa sosteneva come imprescindibile la necessità di una partnership con A2A, in quanto la sola fusione con Vicenza era insufficiente. Questa politica che dice tutto e il contrario di tutto non conosce la vergogna. Ed ora questo progetto dovrà essere spiegato ai lavoratori. In quanti dovranno trasferirsi? In quanti verranno scorporati? In quanti finiranno a gara?».

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