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Flavio Tosi contrario allo scioglimento di Forza Nuova: «È un atto di autoritarismo». D'Arienzo firma la mozione

L'ex sindaco di Verona Tosi spiega: «Le persone che hanno assaltato la sede della Cgil non possono diventare la scusa per sciogliere un intero partito che da anni si presenta democraticamente alle elezioni»

«Sono stato tra i primi a dare la mia solidarietà alla Cgil e la ribadisco, nonostante abbiamo idee quasi sempre totalmente divergenti. Ma bisogna essere liberali e democratici sempre, non a giorni alterni e, aggiungo, che la responsabilità penale è individuale in uno Stato di diritto: per questo troverei sbagliato e pericolosamente illiberale sciogliere un partito, Forza Nuova in questo caso, ma varrebbe per qualsiasi altro, che sia di estrema destra o estrema sinistra». Con queste parole affidate a una nota il consigliere comunale a Verona Flavio Tosi si è detto contratrio allo scioglimento di Forza Nuova, dopo che i recenti fatti di Roma hanno suscitato un ampio dibattito circa tale ipotesi, con tanto di presentazione di una mozione in parlamento firmata dai senatori del Partito democratico.

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L'ex sindaco scaligero Flavio Tosi ha quindi aggiunto: «Chiedere di sciogliere un partito è un atto di autoritarismo. Tutti infatti hanno diritto di fare politica e manifestare democraticamente le proprie idee, - precisa il consigliere comunale Flavio Tosi - altra cosa invece sono le persone che hanno assaltato la sede della Cgil, quelli hanno compiuto un atto delinquenziale e vanno perseguite penalmente e giudicate dalla magistratura, ma non possono diventare la scusa per sciogliere un intero partito che da anni si presenta democraticamente alle elezioni».

Di ben altro avviso appare essere invece il senatore veronese del Pd Vincenzo D'Arienzo, il quale ha annunciato in una nota di aver firmato la mozione affinché si proceda allo «scioglimento per legge di Forza Nuova». Lo stesso esponente scaligero dem poi aggiunge: «Finora sono stati tre, nel nostro Paese, i casi di movimenti politici sciolti: il caso di Ordine Nuovo, sciolto nel 1973, quello di Avanguardia Nazionale, sciolto nel 1976, e quello più recente del Fronte nazionale, sciolto nel 2000, a tutela della legalità democratica e repubblicana sancita dalla Costituzione. Un’organizzazione è fascista - chiarisce il senatore Vincenzo D'Arienzo citando indirettamente la Legge Scelba - quando un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista. In questi casi, - precisa ancora il senatore D’Arienzo - sono previsti lo scioglimento e la confisca dei beni. Peraltro, alla manifestazione di Roma in cui sono stati aggrediti poliziotti, devastata la sede di un sindacato dei lavoratori ed è stato tentato l’assalto alle Istituzioni della Repubblica hanno partecipato anche diversi veronesi. Hanno sfruttato l’occasione - conclude il senatore D'Arienzo - per perseguire le loro oscure e malefiche finalità».

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