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Ballottaggio: «Di fronte a cose mai viste, servono pensieri mai fatti», così il coordinatore provinciale di Forza Italia

Centrodestra in fibrillazione in vista del ballottaggio a Verona. Accordo con la maggioranza uscente? Tosi rivela: «Qualche contatto c'è stato»

«Il giorno dopo lo spoglio dei voti, vorrei ringraziare i vertici nazionali e regionali, i sottosegretari e gli onorevoli di Forza Italia, tutti i candidati e le candidate della nostra lista perché insieme abbiamo condotto una campagna elettorale signorile, mai trascendendo nei toni, fondata sulla competenza e sui contenuti». Inizia così una lunga nota affidata ai social da parte di Claudio Melotti, il coordinatore provinciale di Forza Italia a Verona. Oggi gli occhi sono tutti puntati proprio sul centrodestra tosiano, chiamato a fare la sua scelta: riunirsi con Lega e Fratelli d'Italia, quindi appoggiando al ballottaggio il sindaco uscente Federico Sboarina, oppure cercare un accordo di programma con Damiano Tommasi all'insegna di una große Koalition che a Verona sarebbe difficile da credere almeno fino a quando eventualmente non si concretizzasse. 

Claudio Melotti nel suo messaggio agli elettori post voto ha quindi aggiunto: «Abbiamo portato il nostro contributo alla coalizione e - seppure con il rammarico di aver lavorato per un obiettivo più grande - siamo stati l'unica forza politica a guadagnare consensi rispetto alle precedenti amministrative. Potevamo fare meglio? - si chiede poi Melotti - Sì, modificando alcune condizioni di partenza. Perché il nostro 4,5% e il 24% della coalizione rappresentano la risposta alla voglia di "centro" moderato e liberale che sta crescendo, anche a Verona, all'interno del centrodestra».

Quindi lo sguardo rivolto al prossimo 26 giugno quando al ballottaggio si sfideranno Damiano Tommasi e Federico Sboarina: «La partita per il bene della città non è ancora finita. - afferma Claudio Melotti - A mente fredda ragioneremo su quale sia il percorso migliore per il buon governo di Verona e il più coerente per il nostro partito». Infine la chiosa degna dell'oracolo di Delfi: «Come ci ha suggerito il ministro Brunetta: "Di fronte a cose mai viste, servono pensieri mai fatti"». 

Chissà se anche Flavio Tosi stia facendo «pensieri mai fatti» in queste ore. In base alle sue dichiarazioni riportate dell'Ansa, al momento vi sarebbe stato «qualche contatto» con la maggioranza uscente da palazzo Barbieri, o meglio con «alcuni esponenti». Ma a Tosi questo pare non bastare, insomma il silenzio di Federico Sboarina al riguardo non può durare a lungo nell'ottica di Flavio Tosi che di un semplice endorsement al sindaco uscente proprio non vuol sentir parlare. E, dopotutto, non sarebbe nemmeno granché credibile: ve lo immaginate Flavio Tosi a raccontare che per il bene di Verona alla città serve un secondo mandato elettorale a Federico Sboarina, quel Federico Sboarina che lo stesso Flavio Tosi ha attaccato costantemente negli ultimi cinque anni dal giorno stesso del suo insediamento? Quel Federico Sboarina che Tosi ha più volte rimarcato essere «inadeguato» al ruolo di sindaco, all'improvviso potrebbe diventare il migliore dei sindaci possibili?

Proprio per questo, se un accordo ci sarà tra Sboarina e Tosi in vista del secondo turno del 26 giugno, dovrà essere «un accordo politico», come ha evidenziato lo stesso Flavio Tosi. Certo non è semplice nemmeno immaginare Sboarina eletto sindaco che si confronta con Tosi nella veste di vice, anche perché da accordi preelettorali con la Lega la poltrona di vicesindaco spetterebbe a Roberto Mantovanelli. Allo stesso tempo è altrettanto difficile che il buon Flavio si possa accontentare di fare l'ass. allo Sport della prossima giunta Sboarina, anche se l'ipotesi appare abbastanza suggestiva.

D'altro canto, l'alternativa di cercare un accordo con Damiano Tommasi sembrerebbe non essere al momento nemmeno presa in considerazione seriamente da parte di Flavio Tosi che, sempre all'Ansa, avrebbe infatti spiegato: «È chiaro che noi siamo di centrodestra», come a dire che il centrodestra ed il centrosinistra non possono governare insieme a Verona. Tuttavia in un'altra intervista, questa volta a RiformistaTv, lo stesso Tosi ha altresì lasciato aperto qualche spiraglio: «Non escludo una chiamata anche da Damiano Tommasi, con il quale ho eccellenti rapporti personali». Insomma, comunque la si guardi, pare proprio che Claudio Melotti abbia ragione: oggi, a Verona, servono davvero pensieri mai fatti per cose mai viste.

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