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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Stallo nelle trattative su Fondazione Arena. Il PD: "Girondini si deve dimettere"

La direttrice Francesca Tartarotti vuole la fine dell'occupazione, i sindacati invocano la mediazione del Prefetto, il Partito Democratico chiede la testa del Sovrintendente

Non ce n'era bisogno, ma la direttrice Francesca Tartarotti ha dimostrato ancora una volta che l'appellativo lady di ferro non le viene associato per caso. Dopo l'intervento duro del sindaco Tosi e le relative reazioni, la Tartarotti è tornata al centro della scena provando a chiudere il braccio di ferro con i sindacati che occupano la sala Fagiuoli della Fondazione Arena. Non certo diplomatica la strada scelta dalla direttrice operativa che ha minacciato azioni legali nel caso in cui l'occupazione non terminasse. Un altro aut aut, insomma. Un altro ultimatum ai sindacati, che si sono rivolti al Prefetto Mulas chiedendo la sua mediazione in questa trattativa, descritta dai sindacati con l'aggettivo "inquinata".

Intanto oggi, 25 febbraio, è giorno di consiglio comunale e il Partito Democratico resta sulle barricate proprio sul tema Fondazione Arena. Il capogruppo Michele Bertucco vuole sapere quanto costerà questa crisi dell'Ente: "Solo per intavolare la trattativa con i sindacati, che con ogni evidenza non sta dando i frutti sperati, si è assunto un nuovo dirigente che, a quanto si dice in giro, alla fine dell'incarico avrà percepito circa 500 mila euro, pari al costo del corpo di ballo che si vuole tagliare. Per predisporre il piano di risanamento da presentare al Ministero è stata bandita una gara che mette in palio altri 200 mila euro. Infine, nel Piano Tartarotti si parla di accantonare qualcosa come 2 milioni di euro per le prevedibili cause di lavoro con i dipendenti che si vogliono licenziare, prepensionare, demansionare, ridurre a part-time, esternalizzare, precarizzare".

A Bertucco fanno eco i consiglieri PD Elisa La Paglia e Damiano Fermo: "La cifra stanziata per il bando corrisponde grossomodo allo stipendio del Sovrintendente Girondini. Cosa lo paghiamo a fare se non è in grado di predisporre autonomamente un piano di risanamento?".

E il Sovrintendente Girondini è nel mirino anche di Orietta Salemi e Alessio Albertini, segretari cittadino e provinciale del PD veronese, che chiedono le sue dimissioni: "Abbiamo il fondato timore che anche il miglior piano di risanamento sarà destinato a naufragare se la Fondazione continuerà ad essere condotta dalla dirigenza e dal Sovrintendente attuali. Questi hanno dimostrato sul campo di non essere all'altezza di un ruolo così delicato e complesso come la gestione della Fondazione".

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