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Fondazione Arena e privatizzazione. Le opposizioni: "Gestione imbarazzante"

Verona Pulita critica il progetto Arena Lirica Spa: "Al privato i guadagni, al pubblico i problemi". E il PD se la prende con la giunta Tosi per aver concesso l'Arena gratis per troppi eventi

Il futuro della Fondazione Arena è un argomento complesso. La situazione attuale è che l'ente è in crisi. Il commissario Carlo Fuortes ha presentato un piano di risanamento fatto di sacrifici per i lavoratori, pur di ottenere le agevolazioni economiche previste dalla Legge Bray che darebbero una boccata d'ossigeno alle casse della fondazione. L'incarico di Fuortes è in scadenza e la prima incognita è chi sarà il suo sostituto. Un tassello piccolo se si pensa all'enorme mosaico dell'avvenire di Fondazione Arena, ancora da completare. 

Le strade fondamentalmente sono due, o continuare con una gestione pubblica, con un coinvolgemento maggiore degli investitori privati. Strada che sempre più difficile da percorrere perché i soldi pubblici in entrata nel bilancio della fondazione sono sempre di meno. Oppure privatizzare, come chiesto dal patron di Calzedonia Sandro Veronesi e proposto dal trio formato da Giuseppe Manni, Lamberto Lambertini e Giovanni Maccagnani, padri di Arena Lirica Spa.

Proprio quest'ultima soluzione viene osteggiata da Verona Pulita. "La scioccante proposta di privatizzare l'Arena è un'offerta valida solo per i tre mesi estivi di opere con maestranze assunte con contratti a termine e l'allestimento delle scenografie affidato a cooperative private. Una conferma per la nostra teoria: Verona oggi è in vendita e tutto ha un prezzo - ha dichiarato Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita - Il problema non è l'intervento privato nel pubblico, che non mi sento affatto di demonizzare, ma è un problema di uomini e idee: il tentativo è quello di far fruttare l'Arena d'estate, incassare i guadagni e lasciare i debiti, le vertenze e la gestione invernale del Filarmonico al pubblico. La Fondazione non ha dilapidato il proprio patrimonio per carenza dell'offerta artistica o per inefficienza dei lavoratori, ma a causa della imbarazzante gestione dell'ultimo decennio: ha ben 28 milioni e 600mila euro di debiti complessivi. Il nostro progetto è quello di mettere a capo della fondazione un tecnico di cui tutto il mondo artistico riconosca le capacità e l'onestà. Studiare un efficace piano di marketing e stringere partnership con gli aeroporti e con le travel agency di tutto il mondo perché possediamo uno dei monumenti più belli del mondo e non possiamo affittarlo: sarebbe come affittare la nostra identità".

E di fronte al minore intervento economico degli enti pubblici, il Partito Democratico attacca il Comune di Verona, che troppo spesso ha concesso l'Arena a titolo gratuito per gli eventi extralirici. "Era accaduto a giugno con i Wind Music Awards - scrivono i consiglieri comunale Michele Bertucco ed Eugenio Bertolotti - Malgrado il pressing delle opposizioni per far pagare ad un evento totalmente commerciale l’affitto di uno dei più noti e prestigiosi anfiteatri del mondo, la giunta aveva avuto la sfacciataggine di concederlo di nuovo a titolo gratuito. Apprendiamo anche che l’Arena è stata concessa gratuitamente per gli spettacoli di Pintus, Aznavour e al Festival Show con la scusa delle riprese televisive nei primi due casi e della gratuità dell’ingresso per il pubblico per il terzo evento. Mentre tv e radio nazionali fanno profitti grazie agli inserzionisti e sfruttando l’immagine dell’Arena, alla città non restano nemmeno le risorse per manutenere il monumento. Una condotta suicida nei confronti della lirica a cui dovrebbero essere incanalati i proventi dell'extralirica".

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