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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Fli si spacca, il governo Berlusconi ottiene la fiducia

Applaudono anche i leghisti che per avvertono: se continua la precariet meglio andare al voto

Silvio Berlusconi è ancora in piedi. Il suo governo ha resistito all'attacco delle opposizioni ottenendo la fiducia al Senato e alla Camera. La giornata decisiva era iniziata al Senato dove il consenso verso l'esecutivo era quasi scontato ed è arrivato con un netto 162 a 135.

Poi però è stato il momento della Camera e a questo punto la tensione è notevolmente salita. Durante la prima chiama è scoppiata una rissa quando i deputati di Futuro e Libvertà hanno perso compattezza ed hanno iniziato ad esserci i primi franchi tiratori. In particolare i nervi sono saltati quando la deputata Polidori ha annunciato che avrebbe votato la fiducia tenendo fede poco dopo al proprio proposito. Verso la parlamentare c'è stato un tentativo di aggressione da parte dei compagni di partito e solo grazie all'intervento di alcuni iscritti al PDL (che hanno fatto da scudo scortando la Polidori fuori dall'aula) si è evitata la completa degenerazione. In aula però si è arrivati alle mani mentre Gasparri si lasciava andare al più becero dei gesti alzando il dito medio all'indirizzo del presidente Fini.

Ripristinato l'ordine si è proceduto alla seconda chiama nella quale sono risultati decisivi i voti del veneto Calearo (eletto nelle file del PD cui ha presto preferito altri lidi), che aveva annunciato l'astensione ma ha invece optato per la fiducia, di Cesaro e dell'ex Idv Scilipoti, già definito Giuda dal suo ex leader Antonio Di Pietro. La fiducia è acquisita (314 contro 311), la prova di forza c'è stata, ma Berlusconi per poter governare senza dover continuamente temere di finire in minoranza dovrà per forza allargare la maggioranza procedendo a un rimpasto. Restano solo da vedere le modalità.

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