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Lega Nord, Flavio Tosi e Matteo Salvini nominati vicesegretari

Promossi da Roberto Maroni "per rafforzare l'azione della Lega sul territorio", nonostante pochi mesi fosse stato annunciato il divieto di cumulo degli incarichi dentro la Lega

Doveva succedere e succederà. Intanto i due nomi che si spendevano per la sua successione alla guida della Lega Nord sono usciti anche ieri. Roberto Maron ha deciso su Matteo Salvini e Flavio Tosi. Non lo ha detto apertamente, ma ormai Maroni guarda a una successione vicina nel tempo, possibilmente a favore di un giovane: meno di un anno dopo la sua elezione, al Consiglio federale di oggi il segretario-governatore ha, infatti, chiesto di "convocare il congresso federale la prossima primavera". Senza specificare che cosa farà lui stesso in quell'occasione, intanto promuovendo però a suoi vice proprio Salvini e Tosi. Un congresso in tempo per le elezioni europee del 2014, dunque, anche se la data delle assise non è ancora stata decisa. E, soprattutto, un anno prima della scadenza naturale del mandato di segretario federale. Maroni aveva già rimesso il suo mandato due mesi fa, dopo essere entrato in carica come presidente della Regione Lombardia, ma proprio il Consiglio federale, il massimo organo decisionale del movimento, respinse le sue dimissioni. Adesso, archiviate le polemiche post-elettorali, frutto del dimezzamento dei consensi nelle tradizionali roccaforti, e affrontate anche le tensioni di Pontida (risolte una settimana fa con una serie di espulsioni e sospensioni dei dissidenti), il leader leghista ha deciso di pianificare comunque un avvicendamento alla leadership che fu di Umberto Bossi fino a un'altra primavera, quella scorsa segnata dagli scandali giudiziari. Solo un annuncio per il futuro, a dire il vero, quello formulato in via Bellerio. Ma intanto Maroni non solo ha chiesto un nuovo congresso, al Consiglio federale ha fatto approvare anche una riorganizzazione del movimento che ha tutte le caratteristiche di una gestione allargata.

E' stato istituito un Comitato esecutivo composto da Maroni stesso, Bossi, Roberto Calderoli e i segretari nazionali (ossia regionali, nel gergo "padano"), che il leader ha spiegato avere "tutti i poteri tranne quelli di approvare il bilancio e fare nomine". Soprattutto, Salvini e Tosi, i segretari di Lombardia e Veneto che hanno gestito i dossier candidature alle elezioni, sono stati promossi vice-segretari federali "per rafforzare l'azione della Lega sul territorio", benché pochi mesi fosse stato annunciato il divieto di cumulo degli incarichi dentro la Lega. Salvini e Tosi sostituiscono gli attuali tre vice di Maroni (Federico Caner, Giacomo Stucchi ed Elena Maccanti) per essere insieme a Maroni "responsabili della gestione".

"Sono due persone che hanno la capacità di guidare la Lega, anche se non sono i soli - ha detto di loro il segretario federale -: sono leghisti doc che hanno dimostrato di sapere il fatto loro e di essere leali al 100% con me". Potrebbe insomma essere uno di loro il successore, anche se un anno in politica (e nella pancia della Lega soprattutto) è un tempo lunghissimo. Di certo, comunque andrà la partita della successione, per il 2014 Maroni è intenzionato a dare un nuovo assetto alla Lega anche in termini di gestione dei conti. Il Consiglio federale, ha spiegato sempre oggi il segretario-governatore, ha approvato una bozza del bilancio 2012 "molto severa nella prospettiva di avere zero finanziamento pubblico e zero rimborsi dal prossimo anno: il principio è l'autofinanziamento, non vogliamo soldi da nessuno tranne che dai militanti".

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