A Ferragosto, dal palco della festa della Lega Nord a Ponte di Legno, in provincia di Brescia, il segretario nazionale Matteo Salvini aveva annunciato la sua intenzione di bloccare l'Italia il 6, il 7 e l'8 novembre 2015 per mandare a casa il Governo Renzi. Sulla proposta del leader leghista si è espresso il sindaco Flavio Tosi. Dopo l'uscita del primo cittadino scaligero dalla Lega Nord, i rapporti tra i due si sono definitivamente rotti. Per altro, tra gli obiettivi di Fare!, il nuovo partito di Tosi, c'è creare un'alternativa ai due Matteo della politica italiana; uno di questi è proprio Salvini, l'altro è il presidente del Consiglio Renzi. Ecco il punto di vista di Tosi sulla protesta di 3 giorni lanciata dal leader del Carroccio: 

Il segretario della Lega Nord vuole “fermare il Paese per tre giorni”? Sbaglio o l’anno scorso, sempre a Ferragosto e sempre da Ponte di Legno, aveva annunciato che tre mesi dopo avrebbe messo in atto lo “sciopero fiscale”? Cosa ne è stata di quella “protesta contro lo Stato”? Se non ricordo male, un anno fa, Salvini aveva anche annunciato di avere pronta “una squadra di commercialisti” che avrebbero spiegato “come fare molto male a questo Stato”: forse le spiegazioni non sono state ben recepite dalla gente. Oggi, annunciando presidi e boicottaggi ai prodotti dello Stato, taxi gratis, poliziotti a braccia conserte, autobus e metropolitane ferme, il segretario della Lega Nord rievoca addirittura le Cinque giornate di Milano. Dunque, ancora una volta, Salvini è pronto a fare la Storia. D’altronde, come diceva un celebre filosofo, nella Storia gli eventi accadono sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa.