rotate-mobile
Politica Veronetta / Via San Paolo

La mobilità (sostenibile) a Verona secondo il nuovo ass. Ferrari: «Il filobus serve alla città, ma non basta»

«Come in ogni opera pubblica di tali dimensioni, i disagi provocati dai cantieri sono inevitabili e i cittadini devono essere informati per tempo su tutte le tempistiche. Ma devono anche sapere i benefici e i vantaggi legati a questa infrastruttura», afferma il nuovo assessore alla Mobilità e transizione ecologica

Un «tassello fondamentale» per una mobilità veronese «sempre più sostenibile», un’opera «di cui la città ha bisogno», ma che al tempo stesso rappresenta «solo il punto di partenza di una progettualità molto più ampia e trasversale». Parte da qui l’assessore alla Mobilità e transizione ecologica Tommaso Ferrari per fare il punto sul progetto filobus, all’indomani della discussione in Consiglio comunale. Parrebbero chiare, dunque, le priorità, a partire dalla «massima trasparenza» e dalla comunicazione «precisa e puntuale» da fornire di volta in volta ai cittadini.

«Qualche disagio durante i cantieri ci sarà, è inevitabile», fanno sapere da Palazzo Barbieri, ma «una programmazione attenta e annunciata per tempo può contribuire ad attenuarli». Tanti invece dovrebbero alla fine rivelarsi, nelle intenzioni dell'amministrazione, i benefici e i vantaggi legati alla realizzazione dell’opera sul fronte del trasporto pubblico locale, anche perché inserita in un paniere di diverse soluzioni da realizzare sul fronte della mobilità sostenibile. Solo per citarne alcune, il «potenziamento della rete ciclabile cittadina», la «creazione di "zone 30" nei quartieri», l’«ampliamento delle aree pedonabil» e, ancora, «nuove proposte di trasporto pubblico».

Sono solo alcune delle ipotesi che l’assessore Ferrari si dice pronto ad esaminare con i soggetti preposti, a cominciare dalle categorie economiche e i residenti, per risolvere alcune criticità legate al traffico e alla mobilità, in primis nel centro storico. Quanto al filobus, la nota di Palazzo Barbieri chiarisce che «le varianti al progetto originario (già votate in Consiglio comunale durante la precedente amministrazione), in esame agli uffici del ministero, garantiscono migliorie sia rispetto al tracciato che alla tecnologia, con un mezzo ammodernato, più lungo, con una consistente riduzione dei fili e che risolve i nodi di via San Paolo, via Spolverini e Pisano e via Città di Nimes».

«Crediamo che il filobus sia un’opera che serve alla città, ma sbaglia chi pensa sia un punto di arrivo - afferma l’assessore Tommaso Ferrari -. Il filobus è invece l’avvio di un’ampia progettualità che punta a dare una svolta alla mobilità sostenibile cittadina. Come in ogni opera pubblica di tali dimensioni, i disagi provocati dai cantieri sono inevitabili e i cittadini devono essere informati per tempo su tutte le tempistiche. Ma devono anche sapere i benefici e i vantaggi legati a questa infrastruttura, tanto più se inserita in una serie di interventi e progetti che interesseranno tutto il territorio. La variante in esame al Ministero prevede significative migliorie rispetto all’ipotesi iniziale, tra cui la riduzione del tracciato sui fili e l’eliminazione del sottopasso su via San Paolo».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La mobilità (sostenibile) a Verona secondo il nuovo ass. Ferrari: «Il filobus serve alla città, ma non basta»

VeronaSera è in caricamento