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Traguardi lancia consultazione popolare al Chievo sul futuro dell'ex Cardi

Il consigliere comunale Tommaso Ferrari: «L'obiettivo è garantire che lo sviluppo del quartiere non contrasti con la sua vivibilità e con le necessità di chi vi abita»

Il movimento civico Traguardi promuove un'assemblea pubblica per sondare idee e proposte dei residenti del Chievo e capire cosa vorrebbero veder realizzato alle ex Cardi, il sito di Via Berardi un tempo occupato dalle officine metalmeccaniche. L'iniziativa di progettazione condivisa si svolgerà dopo le feste di Natale, verso la fine di gennaio, restrizioni anti-Covid permettendo. «Daremo il via a una consultazione popolare per confrontarci con i residenti e farci portavoce delle loro istanze in fase di eventuale progettazione - ha spiegato Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi - L'obiettivo è garantire che lo sviluppo del quartiere non contrasti con la sua vivibilità e con le necessità di chi vi abita».

Nel frattempo, Traguardi ha già evidenziato un aumento del traffico nel quartiere del Chievo, «senza che ciò fosse supportato da una valutazione della viabilità né dalla costruzione dei necessari parcheggi. Ne è derivata confusione e, spesso, situazioni di pericolo», ha commentato Ferrari, che per le nuove edificazioni nell'area ex Cardi chiede: «Le abitazioni o le costruzioni non superino i quattro piani di altezza. Che vengano predisposti parcheggi per gli eventuali residenti e ulteriori 150 stalli per le auto nella zona adiacente a Via Covre e Via Perloso. Che venga piantato un numero di alberi almeno pari a 150 e che Via Perloso sia resa pedonale negli orari di apertura e chiusura delle scuole, per meglio collegare i posteggi a Piazza Chievo».

«Il futuro dell'area ex Cardi è un tema che sta a cuore agli abitanti del Chievo - ha concluso Federico Sparapan, del gruppo di Traguardi in terza circoscrizione - Nel 2019 ci siamo impegnati a fianco dei residenti e di altre forze politiche affinché fosse annullato il progetto che avrebbe portato alla realizzazione di tre palazzi residenziali di altezza spropositata. Ora chiediamo garanzie per le opere future, per ottimizzare la sicurezza stradale e per dotare il quartiere di quei servizi che mancano».

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