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Tommasi sulle elezioni: «Ora c'è governabilità, al centrosinistra è mancata una proposta unitaria»

Il sindaco di Verona ha commentato i risultati delle politiche e annunciato che intende incontrare i neoeletti. Sullo scrutinio si è espresso anche il movimento Traguardi, che ha sottolineato la necessità di trovare le cause della debacle e ripartire

A giugno, a capo della coalizione Rete! che raggruppava progressisti e centrosinistra, era stato protagonista del successo (per molti inaspettato) alle elezioni cittadine, alle quali il centrodestra si era presentato diviso. Damiano Tommasi, sindaco di Verona, commenta così il risultato delle politiche del 25 settembre, sottolineando la possibilità ora di avere una stabilità di Governo, ma anche la necessità di presentare una proposta unitaria per le forze della stessa ala, evitando così la dispersione dei voti. «Abbiamo una maggioranza che presume una governabilità del Paese. È stata una tornata elettorale con poco entusiasmo dato il periodo in cui si è andati alle urne. Il risultato ha visto sicuramente un cambio di scenario sia all'interno del centrodestra che tra le forze progressiste e di centrosinistra. Per quanto riguarda i numeri e la nostra esperienza di qualche mese, fa possiamo solo confermare che se ci fosse stata una proposta unitaria sicuramente avremmo avuto un risultato diverso».
Il primo cittadino ha espresso inoltre la volontà di incontrare tutti i neoeletti in Parlamento, così da instaurare una linea diretta che giovi al territorio veronese: «Ora abbiamo mesi complicati per le vicende internazionali che hanno quotidiane ripercussioni sulle aziende e le famiglie. Mi auguro che al più presto si riesca ad avere un'operatività governativa fondamentale per dare risposte efficaci. Mi dispiace per la mancata rielezione di Alessia Rotta perché la sua presenza in consiglio unita all'esperienza maturata in parlamento e alle relazioni costruite in questi anni sarebbe stata utile per la città. Prevedo comunque quanto prima di organizzare un incontro con tutti i neoeletti, a prescindere dal l'appartenenza politica, per poter dialogare e affrontare assieme i temi della città».

Analisi amara quella di Traguardi, uno dei movimenti che ha sostenuto la corsa di Tommasi e che dalla fine giugno è stato chiamato ad amministrare Verona: «Il risultato delle elezioni è netto e, per chi difende i nostri valori, duro da mandare giù. Ma siamo convinti che anche in una giornata così, in cui è difficile essere ottimisti, si possa trovare la forza per guardare avanti e ricominciare a camminare verso obiettivi politici ambiziosi».
Il movimento veronese fa riferimento alla sua esperienza, per proporre una linea di ricostruzione dell'ala progressista: «L'esperienza di Traguardi, in questi cinque anni, ce l'ha insegnato. Dopo la bruciante sconfitta del 2017 ci siamo rimboccati le maniche, trovando nelle ragioni del cattivo risultato la ricetta per il lavoro da portare avanti.
Abbiamo adottato un metodo nuovo, realmente partecipativo e rappresentativo, coinvolgendo una fascia della cittadinanza che mai si era sentita davvero chiamare in causa, a partire dai giovani che da sempre - e queste elezioni non fanno eccezione - la politica lascia ai margini.
Abbiamo messo al centro del nostro programma temi che per noi erano cruciali, e che non avevano una rappresentanza adeguata e credibile: ambiente e sviluppo sostenibile, equità generazionale e contrasto alle disuguaglianze, valorizzazione della cultura e della nostra dimensione europea, inclusione e innovazione.
È stato un cammino lungo e faticoso, verso un obiettivo da molti ritenuto irraggiungibile, la vittoria alle amministrative in una città dove tutti davano l’esito per scontato. E ce l'abbiamo fatta, perché quelle elezioni, dopo 5 anni di politica nuova, le abbiamo vinte».

"Ripartire" dunque è il concetto chiave, basato principalmente sul lavoro nei territorio e sull'ascolto della cittadini: «Per questo, senza voler spacciare facili soluzioni a problemi complessi, crediamo che in una giornata come questa guardare a quanto fatto qui a Verona possa essere prezioso. Perché se i "modelli" politici replicabili esistono, riguardano assai più il metodo che le alleanze.
Anche per questo, porteremo avanti con il massimo impegno e senza sosta il lavoro per la nostra città, per dare a Verona i migliori risultati possibili, facendo sì che quello che abbiamo imparato lungo la strada possa diventare uno strumento condiviso per ripartire, per costruire un nuovo modo di fare opposizione, di fare politica.
Gli incontri e i confronti, le assemblee e la partecipazione, il dialogo con i territori e con chi li abita, il coinvolgimento continuo delle persone nella politica non solo a ridosso delle elezioni, faranno sempre più parte del nostro cammino, che prosegue con ancora più idee, contributi e stimoli, aperto a tutte e tutti coloro che vorranno farne parte.
Ora è il momento della determinazione nel continuare ciò che è stato iniziato, con energia, partendo dal territorio e dalle persone. Ora è il momento in cui ciascuno di noi può trasformare la delusione in nuovo slancio».

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