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Sboarina, parte la rincorsa al "bis" a Palazzo Barbieri: «C'è una sola coalizione di centro-destra»

Il sindaco ha presentato ufficialmente la sua ricandidatura e il suo slogan: «Verona olimpica. Con noi vince la città». Milano-Cortina dunque come volano per il rilancio, la rivendicazione delle cose fatte in questi 5 anni e anche una stoccata ai due principali avversari, Tosi e Tommasi

È ufficialmente partita la corsa di Federico Sboarina al suo secondo mandato come sindaco del Comune di Verona. Il primo cittadino ha presentato la sua ricandidatura con una conferenza stampa che lo ha visto lanciare il suo slogan: «Verona olimpica. Con noi vince la città». 
Le Olimpiadi invernali Milano - Cortina 2026 sono dunque parte centrale dell'eventuale secondo mandato dell'attuale sindaco del capoluogo scaligero: «Scriveremo una nuova pagina di storia, che non saranno solamente le due cerimonie». Nei programmi di Sboarina infatti la rassegna olimpica non sarà semplicemente un volano per l'economia, ma anche un'occasione per accelerare su infrastrutture come Tav, casello autostradale di Verona Nord e Variante alla SS12, che «faranno diventare Verona più forte». 

Sboarina, forse anche un po' per scaramanzia, ha lanciato il guanto di sfida dallo stesso hotel di cinque anni prima, quando si era presentato con la lista civica Battiti, mentre ora lo vediamo tra le file di Fratelli d'Italia. L'intero centro-destra appogia la candidatura del sindaco uscente, con l'eccezione di Forza Italia, che potrebbe sostenere Flavio Tosi, mentre alla guida del centro-sinistra, a completare i tre poli principali, c'è Damiano Tommasi. «È questa l'unica coalizione di centro-destra - ha sottolineato Sboarina -. Ci sono tutti a parte uno che stiamo ancora aspettando». 
In particolare l'esponente di FdI ha riservato un passaggio ai suoi due avversari: «Il Comune di Verona è in assoluto la più grande "azienda" del territorio ha migliaian di collaboratori e 260 mila persone cui dare risposta in maniera efficiente. Penso allora che per amministrare questa azienda ci vuole competenza ed esperienza e mi permetto di dire con una battuta che non te la fai nè sui campi di calcio, nè girando per i mercati». 

Sboarina presenta la sua ricandidatura a sindaco di Verona

«Con noi vincono Verona e i Veronesi» e ancora «Onestà, trasparenza, competenza e serietà, fanno parte del nostro DNA», ha detto Sboarina, condannando chi strumentalizza i problemi cittadini per i propri interessi e citando in particolare due casi: i fogli appesi in Agsm che paventavano possibili licenziamenti in caso di fusione con Aim; e gli alberi tagliati in via Todeschini, i quali sarebbero stati abbattuti dopo una perizia che li dava malati pericolanti («Abbiamo piantumato 40 mila vegetali in questo quinquennio», ha affermato). 
Dopodiché Sboarina ha rivendicato 10 punti («Un problema individuarne solo 10») indicati come «cose fatte» in questo quinquennio, partendo da Fondazione Arena, «risanata e rilanciata dopo una fase di commissariamento»; l'Arsenale, il cui percorso «è iniziato sotto Spadolini ministro della Difesa e si arriva alla firma nel 2009», con i lavori di restauro partiti nel 2021; l'iter che si avvia alla conclusione per la Variante 29, con la quale l'Amministrazione conta di rigenerare edifici ed aree abbandandonate, mentre viene definita «incomprensibile» l'opposizione a questa delle minoranze. E poi la fusione Agsm-Aim, i restauri (Arena e Porta Nuova su tutti), gli aumenti di capitale (citati Veronafiere e Aeroporto Catullo), oltre ai progetti («alcuni sono già partiti») per riqualificare Veronetta, Verona Sud e Borgo Roma. Infine il progetto del Central Park («Un intervento da 1 miliardo»), per i quale è stato siglato l'accordo con RFI e su cui prossimi giorni dovrebbe svolgersi un «passaggio fondamentale»: quest'ultimo è stato definito un «chiodo fisso» da Sboarina, il quale prevede la rigenerazione di un'area di circa 500 metri quadrati, ora definita come una «ferita» che taglia Verona, che grazie alla stazione della TAV renderebbe comodo l'accesso al centro per turisti e pendolari. 

Tutto questo in una «cornice di 5 anni» dove si sono alternati «Covid, fenomeni climatici, rincari e ora anche la guerra», spiegando che «negli ultimi due anni e mezzo il sindaco di Verona, come altri sindaci e come il nostro governatore, abbiamo dovuto occuparci soprattutto, e in certi momenti esclusivamente, della pandemia, delle mascherine (siamo stati gli unici a consegnarle a casa, dei tamponi, delle vaccinazioni, dell’emergenza sociale ed economica. Oggettivamente sono stati i due anni più complicati del dopoguerra». 

Parole al miele sono state spese per il rapporto «virtuoso» con il presidente del Veneto, Luca Zaia: «Verona olimpica non è solamente i Giochi, e per questo ringrazio Luca Zaia perchè ha avuto un ruolo fondamentale. Significa anche che tutte le infrastrutture hanno subito grazie all’intervento dell’Amministrazione un’accelerazione, perchè abbiamo davanti il traguardo del 2026. Mi riferisco all’alta velocità, alla nuova stazione, la variante alla Statale 12, i caselli autostradali di Verona Sud e Verona Nord. L’auspicio è che le Olimpiadi per Verona saranno sicuramente come è stato l’Expo per Milano, diventata la città più avanti, più forte, più importante dal punto di vista economico. Verona diventerà questo con le Olimpiadi, con investimenti importanti sul territorio e quindi ricadute significative, a cominciare dal turismo».

Sugli obiettivi dell'eventuale secondo mandato Sboarina non si è sbilanciato più tanto, parlando di «investimenti sui moltiplicatori di ricchezza» e «priorità a famiglie ed imprese», rimandando alla presentazione ufficiale al pubblico della sua squadra, fissata per il 22 aprile. Per quanto riguarda l'assenteismo alle urne riscontrato nelle ultime tornate elettorali avvenute in tutto il Paese, Sboarina si è detto preoccupato per questo segnale, mentre sul tema del nuovo stadio ha spiegato che non era inserito nel suo programma del 2017, ma quando ha appreso i costi di manutenzione del Bentegodi l'idea ha preso corpo come un project da affidare a privati a «zero euro per i veronesi». Dopo però la manifestazione di interesse del dicembre 2019, una serie di fattori (Covid, la caduta del Chievo, i rincari delle materie prime che inciderebbero anche del 30% sui costi), hanno portato ad una continua ricostruzione del business plan: non è da escludere quindi che il progetto possa tornare in discussione. 

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