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Elezioni Centro storico / Piazza Bra

Elezioni regionali, ha vinto Zaia. E la sua lista vale più degli altri partiti

Quasi 3 veneti su 4 hanno voluto rieleggere il presidente, la cui lista Zaia Presidente ha preso circa la metà dei voti della coalizione del centro destra. Mentre la Lega si consola: da sola vale quasi quanto tutto il centrosinistra

Gli scrutini non sono ancora del tutto terminati, ma il risultato delle elezioni regionali del Veneto ormai è assodato, tanto che il rieletto presidente Luca Zaia ha già festeggiato e ha già puntato l'ago della sua bussola politica verso il prossimo obiettivo: l'autonomia.

Con Zaia, si è già congratulato il sindaco di Verona Federico Sboarina, che su Facebook ha scritto: «I veneti hanno dimostrato la loro essenza: seri, concreti e lontani dalle polemiche. Questo è Luca Zaia e questo è il motivo del suo meritato successo elettorale, per un governatore che sa interpretare la sua gente. La buona politica e la buona amministrazione fatta dal centrodestra continuano più forti di prima. Anche Verona è protagonista e il filo diretto con la Regione è saldo. Con Zaia i problemi trovano sempre una soluzione. Complimenti presidente, buon lavoro al fianco di cittadini e amministratori».

Non tutte le schede elettorali sono state ancora conteggiate, ma si possono già trarre le prime valutazioni. Luca Zaia ha vinto superando il 75% delle preferenze. Significa che più di 3 veneti su 4 hanno votato per lui. Tra le liste che lo sostenevano, quella che ha preso più voti è la lista Zaia Presidente, segno che davvero a vincere è stato il candidato e non i partiti che lo sostenevano. Poco meno della metà degli elettori del centrodestra ha votato per la lista del presidente, mentre la Lega (che è il partito di Luca Zaia) ha preso circa un terzo dei voti della lista Zaia Presidente. Una lista in cui era inserito anche il veronese Stefano Valdegamberi, che punta ad essere il veronese più votato di queste elezioni regionali. Di sicuro Valdegamberi, con i suoi circa 12mila elettori, sarà riconfermato in consiglio regionale e su Facebook ha commentato così: «Ringrazio gli elettori che, non senza difficoltà, hanno scritto un cognome lungo e complicato come il mio sulla scheda elettorale. È stato un atto di fiducia che mi impegna a lavorare con sempre più forza e rinnovato entusiasmo per la comunità veneta e veronese».
La Lega però può consolarsi guardando gli sfidanti di Zaia, perché il partito di Matteo Salvini, da solo, ha un peso elettorale in Veneto molto vicino a quello dell'intera coalizione del centrosinista. Non sono, infatti, tanti di meno i voti presi dalla Lega, se confrontati con quelli ottenuti dallo sfidante di Zaia, Arturo Lorenzoni. Ed in termini percentuali, la Lega è addirittura davanti a tutto il centrosinistra.
Un centrosinistra che vede il Partito Democratico come secondo partito del Veneto, dietro alla Lega, ma alleato con liste che hanno ottenuto un risultato in percentuale più basso rispetto alla lista del centrodestra meno votata. La Lista Veneta Autonomia è andata oltre il 2,3%, mentre solo una lista alleata con il PD (Il Veneto che Vogliamo) è arrivata al 2%.
E il Movimento 5 Stelle? È il terzo classificato, ma con un risultato deludente, che rischia addirittura di escluderlo dal consiglio regionale. Enrico Cappelletti ha raccolto poco più del 3% dei voti ed il candidato presidente potrebbe essere l'unico rappresentante pentastellato a Venezia. Il M5S, infine, ora è il quarto partito, dietro a Lega, PD, Fratelli d'Italia e Forza Italia.

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