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Movimento 5 Stelle in Parlamento: chi è Mattia Fantinati

Laureato in ingegneria gestionale, ha 37 anni e lavora come referente italiano per un'azienda tedesca. Esperto di energie rinnovabili, ha inoltre aperto un blog per dare spazio ai giovani ingenieri

Mattia Fantinati, 37 anni di Nogara, eletto alla Camera dei Deputati in Veneto 1 per il Movimento 5 Stelle. 

Ingeniere gestionale, è un esperto di energie rinnovabili e riqualificazione energetica. Lavora come referente italiano per un'azienda tedesca, ha aperto un blog (www.mondoingenieri.it) per dare spazio ai giovani del settore nei quali crede fermamente per i quali organizza anche manifestazioni, eventi, incontri, raccolta di firme. Con l'aiuto di altri colleghi sta cercando di costruire un ponte professionale con il Brasile e la Cina, ha all'attivo anche delle pubblicazioni su alcune testate dove da spazio a soluzione e proposte per migliorare l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

VIDEO: MATTIA FANTINATI SUL GREENBUILDING

LA PAGINA FACEBOOK DI MATTIA FANTINATI

PROPOSITI - Gli intenti di Fantinati per questa legislatura che lo vede parte attiva sono: "Sono molto attento e sensibile alle problematiche legate alle energie rinnovabili e quelle giovanili. L’Italia è il paese del vento, sole, acqua e 'geotermia'. Non si capisce come mai dipendiamo ancora così dalle energie tradizionali e dalle multinazionali. Come sono stati gestiti i fondi per il fotovoltaico è vergognoso. È necessario al più presto un piano energetico nazionale nel lungo e lunghissimo periodo (decenni); si devono promuovere quelli che gestiscono al meglio l’energia, producendola per sè in modo pulito e minimizzandone lo spreco. Dal cittadino, all’amministrazione comunale, all’impresa. Un paese in crisi dovrebbe puntare assolutamente in primis sulle future generazioni, preservandole, dando a loro un futuro solido e dignitoso. È ora che Governo e Associazioni sinergicamente puntino alle generazioni future in modo concreto. Abbiamo la sensazione di essere in troppi e che nessuno sappia più dove metterci. Va regolato il numero di nuovi laureati in base al grado di assorbimento del mercato: le università, anche per il proprio tornaconto, hanno prodotto troppi laureati. Si stabilisca un reddito minimo garantito per i neo-laureati (molti paesi lo fanno già). Si promuovano le società che offrono ai giovani un percorso concreto che li veda stagisti, collaboratori, capi progetto ed infine partners come succede in molti paesi all’estero. Ritengo che non abbiamo bisogno di nuove leggi che per natura sono facilmente aggirabili, ma deve cambiare la mentalità del nostro paese. E che governa deve dare prima degli altri il buon esempio. Troppe situazioni illegali sono talmente diffuse ormai che non sono nemmeno più oggetto di discussione e vengono prima tollerate e poi considerate 'cosa normale' ".

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