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Elezioni Centro storico / Piazza Brà

Elezione del Presidente della Repubblica: come hanno votato i politici veronesi

In queste ore si decide a Roma il nome del prossimo Capo dello Stato, ma non sembra che ci sia una reale convergenza nemmeno all'interno dello stesso partito. Ecco le dichiarazioni dei grandi elettori veronesi

I politici scaligeri a Roma sono in questi giorni impegnati nell'elezione del Presidente della Repubblica, un incarico tanto più importante in questo momento storico di grande crisi. Ma dopo le due fumate nere di ieri, prima giornata di consultazioni, sembra che la scelta di un nome non sarà molto semplice per gli onorevoli veronesi.

PD SPACCATO - Tre parlamentari democratici ammettono senza remore di non aver espresso la loro preferenza per Franco Marini: i grandi elettori Vincenzo D'Arienzo, Alessia Rotta e Franco Bonfante hanno dichiarato di non aver votato per l'ex presidente del Senato, sul cui nome c'era stata la convergenza di Pdl, Scelta civica di Monti e Lega. Rotta spiega che, nonostante “non ci abbia dormito la notte”, il nome di Marini non andava bene perché non condiviso. Il partito, secondo la deputata, è stato colpevole di non aver ascoltato il territorio. Per D'Arienzo invece il nome di Marini non avrebbe rispettato il sentimento del Paese e, in ogni caso, il neo-parlamentare si dichiara ampiamente contrario alle “larghe intese” con il Pdl. Bonfante, infine, chiede che siano proposti nomi nuovi, seguendo la strada già percorsa per Grasso e Boldrini.

GLI ALTRI PARTITI - Alberto Giorgetti, deputato del Pdl, ha invece votato Marini senza indugio, e ora, dopo i due scrutini falliti, mette in discussione la possibilità di una “larga intesa” e chiede che il prossimo Presidente della Repubblica si occupi quindi come prima cosa di far tornare a votare gli italiani. Matteo Bragantini, unico parlamentare della Lega, si chiede invece quale sia il progetto politico di cui si discute, cercando di scegliere un nome che non sia espressione politica di una sola parte. Da parte dei grillini del Movimento 5 Stelle, invece, la scelta è unica: tanto Mattia Fantinati quanto Francesca Businarolo, infatti, seguono la linea decisa dal loro partito e spingono in direzione di Stefano Rodotà.

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