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Elezioni Comunali 2017 Centro storico / Piazza Bra

Salemi lascia e per Bertucco "Non c'è cambiamento senza partecipazione"

La candidata del Pd si dimette dal Consiglio comunale ma insiste: "Costruire un’alterativa credibile alla destra era e resta possibile". Il candidato di Verona in Comune invece mette al centro della sua analisi la scarsa affluenza

“Si dice spesso che un Sindaco deve essere il Sindaco di tutti. Mi auguro che Federico Sboarina riesca ad esserlo, ma questo dipenderà dalla forza e dall’autonomia che sarà in grado di avere. Non credo che Verona possa rassegnarsi al modello di società chiusa e rancorosa proposto da Matteo Salvini, ad esempio. Verona è forte se riesce a coltivare il suo ruolo centrale nel dialogo con il Veneto, l’Italia e l’Europa”.
Sono queste le prime considerazioni di Orietta Salemi, la candidata del Pd che si è fermata al 1° turno, in seguito al risultato del ballottaggio che ha visto Federico Sboarina diventare il nuovo sindaco di Verona. 
Costruire un’alterativa credibile alla destra era e resta possibile – scrive ancora -. Ma richiedeva e richiede un orizzonte di tempo lungo e anche l’impegno di nuove energie. Un seme è stato gettato. Un’opposizione concreta, costruttiva e non ideologica, può farlo crescere, irrobustendone nei prossimi mesi e nei prossimi anni le radici in città. La stagione che si apre, in città, ha bisogno di protagonisti nuovi – conclude -. Insieme alle persone che mi sono state più vicine in questa sfida, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni dal Consiglio Comunale, dove penso che una nuova leva di amministratori possa porre con il proprio lavoro le basi per il futuro del centrosinistra veronese. Non mi chiamo fuori da questo impegno, ma vi contribuirò con strumenti diversi, senza far mai venire meno l’attenzione ai temi della città di Verona e all’impegno di chi si batte per rinnovarla”.

Si focalizza invece sulla scarsa affluenza alle urne l'analisi di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona in Comune e Sinistra in Comune, e a sua volta fermatosi al primo scoglio della tornata elettorale: "L’astensionismo, primo dato di questa tornata elettorale, ben visibile fin dal primo turno, non deve interrogare soltanto chi ha vinto, ma anche chi ha perso senza essere riuscito a suscitare l'entusiasmo e le speranze dei cittadini".
L'ex democratico poi ha continuato: "Con riferimento al centrosinistra o all’area in generale progressista, i due poli di confronto sono da una parte Verona, dove sono andate al ballottaggio due destre con una partecipazione del 42% (di cui un 5% di schede nulle o bianche), e dall'altra parte Padova, dove il Pd e una coalizione civica di sinistra di lunga gestazione ieri hanno contribuito a portare a votare il 57% degli elettori, uscendone vincitori.
Abbiamo visto che la partecipazione non si stimola con l'uso degli specchietti per le allodole, come il messaggio di Renzi a sostegno di Tosi, rimasto inascoltato, ma con la capacità di far tornare la gente a impegnarsi per la buona politica.
La cifra della sconfitta del centrosinistra veronese è nell’esser riusciti a consegnare nelle mani di Federico Sboarina anche la palma del cambiamento, il che si è concretizzato in un larghissimo distacco al ballottaggio.
Dalla composizione della nuova squadra di governo cominceremo a capire quanto di concreto ci sia negli annunci della campagna elettorale, rimangono distanze incolmabili su opere inutili e devastanti come il traforo o sul piano degli interventi o sulla concezione dei diritti civili, ma prendiamo atto che il nuovo Sindaco si è espresso chiaramente su una serie di cose, tra le quali il futuro della Fondazione Arena, l’Arsenale, la trasparenza e la legalità; ora attendiamo il passaggio dagli annunci alle realizzazioni concrete.
Da parte nostra, in Consiglio come nelle Circoscrizioni, ci sarà un’opposizione rigorosa ma capace di dire anche dei "sì" come abbiamo sempre fatto, e continueremo a lavorare per costruire un'area di centrosinistra che sia interessata ad essere realmente alternativa al centrodestra in tutte le sue articolazioni".

Dopo le parole di Mattia Fantinati, dal Movimento 5 Stelle arriva anche il commento di Francesca Businarolo: "I veronesi hanno scelto, nonostante l'alta astensione: Federico Sboarina sarà il nuovo sindaco di Verona e mi auguro che lui e la sua squadra si impegneranno per il bene della città. L’ultima fase della sua campagna elettorale è stata caratterizzata da una serie di promesse impegnative, tra cui la lotta per la trasparenza e la legalità. Una battaglia che, personalmente, mi vede coinvolta su base quotidiana in Parlamento e di cui, a Verona, si è fatto portavoce il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Alessandro Gennari. Sono convinta che Gennari e la consigliera neoeletta Marta Vanzetto si impegneranno in un’opposizione onesta e costruttiva, senza risparmiare nulla alla nuova amministrazione in particolare su questi fronti così cruciali per la città". 

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