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Politica Villafranca di Verona

Giorgetti per Dall'Oca, Schlein per Melotti: partiti in campo per Villafranca

Centrodestra e centrosinistra sostengono i rispettivi candidati sindaco in quella che è la sfida più importanti delle elezioni scaligere. Un meccanismo che mette all'angolo Faccioli, unico candidato civico

Ieri, 6 maggio, è stato il giorno del ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, arrivato per sostenere il candidato del centrodestra Roberto Dall'Oca. Oggi, lo sfidante Matteo Melotti ha avuto il sostegno della segretaria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein.
Quella di Villafranca di Verona è la sfida elettorale più importante della provincia scaligera. Si vota domenica 14 e lunedì 15 maggio e quindi ad una settimana dall'apertura delle urne i partiti cominciano a giocare le loro carte migliori per i propri candidati sindaco. Un meccanismo che lascia defilato l'unico candidato civico a Villafranca, l'ex primo cittadino Mario Faccioli, il quale ha scelto di riproporsi perché non ha trovato nelle altre proposte in campo le risposte adeguate alle esigenze che i cittadini gli avevano sottoposto.

Faccioli quindi porta avanti la sua candidatura senza i cosiddetti "big della politica" a lanciargli la volata. Per il suo secondo mandato, invece, Dall'Oca può contare su due liste civiche e sull'appoggio di tutto il centrodestra. Centrodestra che ieri si è fatto sentire con la Lega e con il ministro Giorgetti per parlare di lavoro, transizione digitale e transizione ecologica in questo periodo post-pandemico. «VIllafranca e le sue frazione hanno un tessuto imprenditoriale importante, che vanta eccellenze in diverse categorie produttive - ha evidenziato Dall'Oca - E ci attendono sfide per trasformare le criticità in opportunità». Sfide che Dall'Oca affronterà con la stessa coalizione che lo ha sostenuto per cinque anni. «Abbiamo amministrato per valorizzare e rendere ancora più vivibili Villafranca e le nostre frazioni - ha aggiunto il sindaco uscente - Abbiamo realizzato l’80% del programma con cui ci eravamo presentati nel 2018 e ottenuto risorse fondamentali per iniziare progetti che vedranno compimento nei prossimi cinque anni».

La sfida elettorale di Melotti, invece, è stata sostenuta oggi da Elly Schlein. Il candidato di centrosinistra ha fatto sentire il peso della rete di relazioni alla base del suo progetto amministrativo. «Il nostro programma si basa su 5 P: persone, pianeta, prosperità, protezione per i più deboli e partecipazione - ha detto Melotti - Soprattutto quest’ultima voglio sottolineare, perchè quando la politica riesce ad entusiasmare le persone e a dare le risposte allora svolge in pieno il suo compito». Parole che hanno toccato le corde giuste della segretaria del PD, la quale punta a mettere i bisogni delle persone al centro dell'azione politica. «Parlando di lavoro. E magari, a differenza della destra, di sicurezza certo, ma di quella sul lavoro visto che in Italia si muore di stage - ha evidenziato Schlein - O di diritto alla casa: a fronte di salari bassi e precariato, Il governo Meloni ha tolto 330 milioni di contributo affitti».
Lo sguardo della segretaria nazionale PD si è poi allargato all’ecologia e alle diseguaglianze: «La conversione ecologica, l’economia circolare e l’efficientamento energetico sono questioni centrali - ha detto - Ci permettono di pensare alla cura del pianeta ma sono anche occasione di sviluppo economico e delle famiglie. E sulle famiglie lasciatemi fare un esempio: l’investimento sui nidi è la prima frontiera della lotta alle disuguaglianze. Senza questi servizi la cura è affidata alle famiglie, e quindi sulle spalle delle donne. È un circolo vizioso da rompere».
Infine, Schlein ha parlato di difesa della sanità pubblica e dei presidi sul territorio, offrendo un assist a Melotti il quale rivendica come prioritaria l’azione di difesa del Magalini.

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