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Martedì, 23 Aprile 2024
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Traforo a quattro corsie e filobus, Tosi: «Si possono ancora fare a stralci»

Sulla mobilità, il candidato che vuole tornare a fare il sindaco rispolvera il vecchio progetto del traforo sulle Torricelle e propone un nuovo accordo con il Ministero per la filovia. In più, ciclabili ed una «rivoluzione della viabilità tra San Michele e Ponte Aleardi»

Traforo e filobus realizzabili a stralci, nuove piste ciclabili ed interventi in grado di sciogliere i nodi della viabilità cittadina. Ieri, 27 aprile, il candidato sindaco Flavio Tosi ha illustrato le sue proposte sulla mobilità di Verona.

Sul traforo delle Torricelle, Tosi scommette ancora sul progetto portato avanti negli anni in cui lui era il primo cittadino. Progetto giudicato irrealizzabile dal suo successore, Federico Sboarina, che ha in mente come alternativa una strada urbana a due corsie. Tosi invece pensa che si possa realizzare una traforo a due canne e quattro corsie, «ma a stralci - ha spiegato - perché rispetto al passato le possibilità finanziare sono diverse».
La parte fondamentale del traforo immaginato da Tosi è quella da Poiano a Ca' di Cozzi, tutta in galleria e senza nessun svincolo sulle strade di Avesa e Quinzano. «Con i 53 milioni di contributo di Autostrade e il pedaggio i soldi ci sono - è sicuro Tosi - E con i fondi del Pnrr si potrà poi proseguire da Ca' di Cozzi a Verona Nord».

Ma la mobilità urbana è fatta anche di mezzi di trasporto pubblici ed il mezzo che doveva essere completato entro quest'anno ancora non c'è. «Sul filobus,l'amministrazione uscente ha perso cinque anni», ha dichiarato il candidato sindaco Tosi, convinto di avere in tasca la soluzione: «Cambiare i termini dell'accordo con il Ministero: niente più fili, nessuna corsia dedicata in Via Mameli e nessuna banchina in mezzo alla carreggiata. Opera realizzabile in cinque anni, con lavori a stralci per non ingorgare la città».

Per la mobilità dolce, quindi pedoni e ciclisti, Flavio Tosi promette piste ciclo-pedonali sulle alzaie dell'Adige, a sbalzo tra Ponte Pietra e i giardini della Giarina, oppure un ponte ciclopedonale tra Lungadige Teodorico e Lungadige Donadelli. «Sulle ciclabili vanno investiti soldi veri - è l'affondo del candidato sindaco - L'amministrazione Sboarina invece ha messo zero, salvo solo disegnare delle pseudo piste sull'asfalto in mezzo alla strada, del tutto insicure. L'unica che ha inaugurato, quella dal Saval al centro storico, era stata progettata e finanziata dalla mia amministrazione».

Infine, Tosi ha proposto di «rivoluzionare la viabilità tra San Michele e Ponte Aleardi», rimodernando Corso Venezia sull'esempio di Corso Milano e ritoccando Porta Vescovo e gli incroci di Breccia Capuccini. «La scelta è di optare per condizioni di traffico più lente, ma a flusso regolare e continuo eliminando le pesanti attuali interruzioni semaforiche», ha concluso il candidato.

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