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Le due destre, il volto nuovo e l'importanza del voto disgiunto alle elezioni del 12 giugno nel Comune di Verona

Seggi aperti dalle ore 7 alle 23 domenica 12 giugno: come si vota e perché il voto disgiunto potrebbe essere un fattore decisivo per scegliere il prossimo sindaco

Si vota domenica 12 giugno anche a Verona per eleggere il nuovo sindaco della città (oltre che per le circoscrizioni e per il referendum sulla giustizia). Tra i sei sfidanti in gioco sono tre quelli, a torto o a ragione, considerati come i più papabili vincitori e tra questi tre vi è anche il sindaco uscente Federico Sboarina. Gli altri due, come noto, sono Flavio Tosi e Damiano Tommasi. Infine vi sono Anna Sautto, Alberto Zelger e Paola Barollo. Qui potete trovare e scaricare l'elenco pubblicato all'albo pretorio di tutti i candidati anche al Consiglio comunale: Elenco candidati sindaco e consiglieri - Elezioni 12 giugno 2022 Verona.

In questa sede ci occuperemo brevemente di un aspetto particolare in relazione alle elezioni amministrative nel Comune di Verona che si preannunciano molto incerte, ovvero il cosiddetto "voto disgiunto". Quest'ultimo costituisce una delle tre possibili modalità di espressione del proprio voto alle elezioni amministrative del 12 giugno e, tale la nostra ipotesi, potrebbe rivelarsi un fattore determinante. Ricordiamo brevemente "come" si vota, ovvero quali sono le modalità, dal punto di vista tecnico, consentite per esprimere la propria preferenza nel segreto dell'urna. Nei Comuni con più di 15 mila abitanti, quale appunto Verona, è possibile adottare una delle seguenti modalità di voto:

  • Tracciare un solo segno sul rettangolo recante il nominativo di un candidato sindaco, senza cioè segnare alcun contrassegno di lista: in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco prescelto.
  • Tracciare un segno solo sul contrassegno di una delle liste oppure tracciare un segno sia sul nominativo del candidato sindaco che su una delle liste collegate al medesimo candidato sindaco: in entrambi i casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista collegata.
  • Esprimere un voto disgiunto, tracciando un segno sul nominativo del candidato sindaco ed un altro segno su una delle liste ad esso non collegata: in questo caso il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata.

Bisogna quindi ricordare anche che nella scheda per le elezioni amministrative è possibile esprimere uno o due voti di preferenza, ovvero indicare i nomi di candidati al Consiglio comunale al fianco della lista di riferimento. Nel caso si scelga di indicare due preferenze devono allora essere due candidati di sesso diverso, altrimenti la seconda preferenza viene annullata.

VERONA fac-simile scheda elettorale 12 giugno 2022-2

Verona fac-simile scheda elettorale 12 giugno 2022

È qui che si viene ad inserire il discorso attorno al "voto disgiunto", perché potrebbe risultare così importante? La risposta sta nella composizione delle coalizioni: a Verona, da un punto di vista "tecnico" prim'ancora che politico, è innegabile che esistano (almeno) due destre. Questo perché, banalmente, in una coalizione è presente la Lega con Fratelli d'Italia a sostegno di Federico Sboarina, in un'altra coalizione è presente Forza Italia a sostegno di Flavio Tosi. Forza Italia si dice di centrodestra e si contrappone alla coalizione di Sboarina definendola la destra-destra, mentre il sindaco uscente ritiene a sua volta di essere a capo della "vera" coalizione di centrodestra. Per non far torto a nessuno, assumiamo il solo e semplice dato inconfutabile, ovvero che le destre a Verona siano (almeno) due. Poi possiamo chiamarli pure due centrodestra, oppure un centrodestra e una destra-destra, ma due sempre restano.

Veniamo ora al dunque: perché il voto disgiunto è importante? Banalmente perché, a seconda di quale tipologia di elettore tenderà ad utilizzarlo di più, potrebbe finire con l'avvantaggiare uno dei tre principali sfidanti, ovvero Sboarina, Tommasi e Tosi (elencati in rigoroso ordine alfabetico). Abbiamo in mente, senza pretesa di esaustività, tre tipologie di candidati:

  • L'elettore tradizionalmente leghista scontento dell'amministrazione uscente di cui la Lega faceva parte: costui potrebbe ricorrere al voto disgiunto, indicando come sindaco Flavio Tosi e dando comunque il proprio voto al partito nel quale magari è pure iscritto, ovvero la Lega, che rientra tra le liste nella coalizione a sostegno di Federico Sboarina. 
  • L'elettore di Forza Italia scontento che non ha condiviso la scelta del partito, nata su base locale e condivisa su scala nazionale, di appoggiare la candidatura di Flavio Tosi, dunque rinunciando all'unità nel centrodestra e smarcandosi dalla coalizione che vede insieme Lega e Fratelli d'Italia. Ebbene, anche in questo caso l'elettore veronese di Forza Italia cui non vada particolarmente a genio la personalità politica di Flavio Tosi, potrebbe scegliere di ricorrere al voto disgiunto dando sì, foss'anche per senso di colpa o d'appartenza, il proprio voto alla lista Forza Italia, eventualmente anche indicando una o due preferenze, ma contestualmente barrare il nome di un altro candidato sindaco, tra questi evidentemente anche lo stesso Sboarina.
  • Infine la terza tipologia di elettore, ovvero il veronese scontento punto. Specifichiamo meglio: il veronese, dunque tradizionalmente elettore di centrodestra, scontento però sia dell'amministrazione uscente sia del decennio precedente a marca tosiana. In sostanza si tratta di un potenziale elettore moderatamente di centrodestra (senza partito ma con conoscenti in una lista civica, oppure di Forza Itaila, ma anche uno storico leghista), rigorosamente cattolico, e che in passato può aver anche votato per Tosi, poi cinque anni fa con un pizzico di delusione si è magari spostato su Sboarina e, oggi, sempre più deluso non sa bene che fare trovandoseli nuovamente entrambi davanti. In suo aiuto potrebbe arrivare il voto disgiunto: cambiare per cambiare, il volto nuovo di queste elezioni è quello di Damiano Tommasi. Ecco perché il veronese scontento tout court potrebbe esprimere il suo voto indicando appunto Tommasi quale sindaco di Verona e, contestualmente, votare anche la lista del proprio partito di riferimento tradizionale (ad esempio Forza Italia, o la Lega), oppure una lista civica di una qualsiasi coalizione che abbia al suo interno persone a lui note delle quali ha stima. 

Concludiamo ricordando che domenica 12 giugno, si vota per le elezioni amministrative e per i referendum popolari sulla giustizia. I seggi sono aperti dalle ore 7 alle 23 e l'uso della mascherina non è obbligatorio ma «fortemente raccomandato».

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