rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Centro storico / Via Roma

Elezioni Regionali, confronto di fuoco tra i candidati e il "televoto" premia Zaia

Ospiti negli studi di SkyTg24 i 4 aspiranti al ruolo di Governatore si sono dati battaglia su numerose tematiche: dalla sanità all'indipendenza e all'autonomia veneta, passando per la sicurezza, i costi della politica e dei suoi vitalizi, l'immigrazione e la scena nazionale

È andato in onda ieri sera su SkyTg24 (canale 27 del digitale terrestre) il confronto tra i quattro candidati che si giocano la carica di Governatore del Veneto nelle prossime elezioni del 31 maggio. È stato un dibattito vero, a tratti infuocato, con precise regole di sorteggio, che ha messo faccia a faccia il candidato della Lega Nord e Governatore uscente Luca Zaia, la candidata per il centrosinistra Alessandra Moretti, il sindaco di Verona appoggiato dalle sue liste civiche Flavio Tosi e il candidato del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti. La discussione ha affrontato numerosi temi sui quali gli sfidanti si erano già dati battaglia nei giorni scorsi a suon di dichiarazioni e comunicati stampa: dalla sanità all'indipendenza e all'autonomia veneta, passando per la sicurezza, i costi della politica e dei suoi vitalizi, l'immigrazione e la scena nazionale. Immigrazione, indipendenza e sanità, sono i tre argomenti sui quali si sono notate maggiormente le differenze di pensiero fra i quattro candidati. Alla fine dell puntata i dati del voto degli spettatori hanno premiato il candidato del Carroccio con il 36% delle preferenze, seguito da Alessandra Moretti al 29%, poi Berti al 23% e infine Flavio Tosi al 12%. 

Sulla questione dell'autonomia e indipendenza veneta, Jacopo Berti si è detto favorevole a macroregioni e ad un Veneto più autonomo, promettendo anche un referendum come quello che venne proposto in Lombardia: "Possiamo dare al Veneto tra i 4 e i 5 miliardi di disponibilità fiscale". Zaia però ha ricordato: "Il Governo ha impugnato i nostri due progetti di legge per referendum su autonomia e indipendenza del Veneto. Noi però li difenderemo fino in fondo perché si tratta di referendum consultivi ed è giusto che i cittadini si esprimano. Io naturalmente voterei sì a tutti e due". Tosi, che forse ha colto l'occasione più per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dell'ex compagno di partito, ha ricordato che "l'autonomia va difesa sempre: io sono stato espulso perché la Lombardia voleva dare ordini al Veneto. L'Italia, lo dice la Costituzione, è indivisibile, ma la stessa Costituzione prevede la possibilità di fusioni tra Regioni e si può fare per il Nordest. Cosa voterei? Sono federalista, non secessionista". Di diversa opinione Alessandra Moretti, che si dice pronta a votare si per l'autonomia ma "indipendenza no". Vorrebbe aprire con l'aiuto del governo Renzi "una trattativa seria per avere maggiore autonomia in molti settori perché siamo schiacciati tra le autonomie di Friuli e Trentino".

Un altro argomento che ha scaldato gli animi è stato quello della sanità veneta, "che è la più virtuosa - ha affermato Luca Zaia - e i suoi parametri sono punti di riferimento per tutti; non abbiamo l'addizionale Irpef regionale e il ticket è solo quello nazionale. Siamo attrattivi perché abbiamo incassato 320 milioni di euro da pazienti extraregione, abbiamo gli ospedali aperti di notte e ridurremo le Ulss a una sola". Com'era prevedibile, su questa tematica si è acceso il confronto con il primo cittadino scaligero: "I dipendenti sono 60 mila e non 95 mila nella sanità e gli ospedali non 75 ma 49. Si deve investire di più e meglio, razionalizzando la spesa. Non siamo più così attrattivi perché il saldo attivo tra pazienti veneti e di altre regioni era di 37 mila persone, ora solo 6 mila". Anche la candidata del Pd è voluta intervenire sulle critiche al settore, rammentando come la sanità veneta sia passata dal secondo al quinto posto a causa delle lunghe liste d'attesa: "Per una mammografia si attendono dai 12 ai 14 mesi ma con 200 euro si fa il giorno dopo nello stesso ospedale con lo stesso medico: la sanità non è più un diritto ma un privilegio". Sul fatto che in molti nella zona orientale della regione preferiscano andare in Friuli a ricevere le cure perché gli ospedali regionali sono troppo scomodi, è intervenuto Jacopo Berti, sottolineando che "mancano gli ospedali di comunità o di prossimità e quindi vanno in Friuli. Fuori i privati dalla sanità e basta con questi opachi project financing". Da qui la replica di Zaia: "Siamo scesi al quinto posto perché non abbiamo l'obbligo vaccinale", mentre la candidata del Pd promette di ridurre le Ulss da 21 a 8.

Su temi dell'occupazione e l'economia, Flavio Tosi, considerando le necessità delle Fondazioni bancarie di liberarsi di alcune quote e dell'obbligo delle Popolari di trasformarsi in spa, ha lanciato la sua idea: "È giunto il momento ormai di creare una unica grande holding bancaria veneta, tra Fondazioni e Popolari, a sostegno del territorio e delle imprese", riproponendo le "zone franche a tasse zero" per le aree più in difficoltà e "lo sblocco delle infrastrutture come strade e ospedali che sono bloccate dalla Regione stessa". Alessandra Moretti poi ha evidenziato che "le nuove leggi sul lavoro del Governo Renzi hanno già portato 34 mila posti a tempo indeterminato nel Veneto", mentre dal canto suo Zaia ha annunciato "il piano straordinario per il lavoro grazie ai 760 milioni di euro di fondi europei che possiamo investire". Diversa ancora la proposta di  Berti, che punta "occupazione giovanile a banda larga, fondi per le giovani imprese risparmiando sui costi della politica e poi il reddito di cittadinanza".

Un'altra spinosa questione è stata quella sulla sicurezza, per la quale sono emerse posizioni molto distanti, come quelle di Zaia e Moretti. Il candidato del Carroccio propone l'impiego dell'esercito nelle strade e "di buttare via le chiavi della cella per i responsabili dei reati di microcriminalità", mentre la sua avversaria dichiara di vivere serenamente in Veneto, pur non sottovalutando il problema: "Sulla sicurezza le Regioni devono fare la loro parte come la deve fare il Governo. Bene quindi l’inasprimento delle pene per i furti in casa e i reati di danni dei più deboli. Ma poi la Regione, come ha fatto il Veneto con questa giunta, dando solo 5 milioni di euro, non deve tagliare i fondi proprio alla sicurezza". 
Anche sulla questione dell'uso delle armi i candidati non si sono trovati d'accordo. Zaia: "Io non sparerei". Tosi: "Sono un cacciatore, difenderei la mia famiglia".

I candidati infine si sono rivolti agli elettori per scongiurare il pericolo dell'astensionismo, il grande punto interrogativo di questa tornata elettorale. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni Regionali, confronto di fuoco tra i candidati e il "televoto" premia Zaia

VeronaSera è in caricamento