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Tempo di elezioni provinciali. Presentata la lista Insieme per Verona

"Una squadra di amministratori esperti e determinati", si legge in una nota. Le priorità sono: stabilizzare i conti e reperire risorse necessarie per strade, ponti ed edilizia scolastica

Si chiamano elezioni, ma non saranno come le amministrative con cui i veronesi sceglieranno il nuovo sindaco, la prossima primavera. Sono le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, ente di secondo livello e quindi ad eleggere e ad essere eletti possono essere solo i consiglieri e i sindaci dei vari comuni scaligeri. 

Non saranno come le amministrative, ma qualche indicazioni sulle amministrative potrebbero darla. Nel centrodestra infatti si manifesta un certa spaccatura tra i tosiani. Mentre il PD si presenta con la lista Insieme per Verona, "una squadra di amministratori esperti e determinati", si legge in una nota.

"Le Province oggi sono come delle grandi navi avviate ai cantieri di demolizione per cui non basterà una semplice inversione di rotta a riportarle com’erano prima - scrivono dal PD - Oltre alla questione dei finanziamenti c’è anche quella del personale che ormai è stato più che dimezzato (senza licenziare nessuno). La verità è che difficilmente le Province torneranno ad essere ciò che abbiamo conosciuto". E in questo contesto il Partito Democratico ha ribadito la sua posizione: "Noi avremmo preferito abolirle e toglierle definitivamente dalla Costituzione, ma siccome i cittadini hanno deciso diversamente all’ultimo referendum costituzionale, siamo pronti a riprendere a lavorare lealmente e senza alcuna pregiudiziale con tutte le altre forze politiche al fine di garantire al territorio i servizi indispensabili per quanto attiene le competenze residue delle Province, esattamente come abbiamo fatto in questi ultimi due anni".

I candidati della lista Insieme per Verona sono: Stefano Ceschi, Paolo Martari, Stefano Vallani, Roberto Grison, Ilario Bombieri, Andreina Vallenari, Annamaria Castagnini, Chiara Tessarolo e Luigi Santi. "Negli ultimi anni il consiglio provinciale ha lavorato come un gruppo unico al di là degli schieramenti per il semplice fatto che, in presenza di un bilancio risicatissimo e in costante contrazione, all’ordine del giorno c’era posto solo per le emergenze - conclude la nota della lista - Pur tra mille difficoltà rivendichiamo il ruolo di responsabilità che abbiamo giocato e i risultati che abbiamo contribuito ad ottenere. Dovrebbe essere chiaro, comunque che la vittoria del No al referendum non ha fatto venir meno l’esigenza di una riforma radicale di questi organismi, anzi, l’ha resa ancor più urgente. Questo significa che le priorità dei prossimi mesi e forse dei prossimi anni continueranno ad essere la stabilizzazione dei conti, il reperimento delle risorse necessarie per la manutenzioni di strade e ponti e, soprattutto, la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica. Chi va raccontando di opere mirabolanti o di un nostalgico ritorno al passato ha sbagliato tempo e luogo per fare propaganda di basso profilo".

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