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Politica Cologna Veneta

Candidati PD ai comitati No Pfas: «Impegno per il collettore di Cologna Veneta»

La deputata Rotta: «Ho instaurato un serrato dialogo con la direzione competente del Ministero della transizione ecologica, in particolare sul prolungamento del collettore e sulla qualità dei reflui sversati nel Fratta Gorzone»

Ieri, 20 settembre, i candidati veronesi del Partito Democratico hanno incontrato i rappresentanti dei comitati No Pfas e si sono presi un impegno per intervenire il prima possibile sul collettore di Cologna Veneta. L'incontro è avvenuto proprio a Cologna Veneta, uno dei paesi più colpiti dall'inquinamento dei Pfas e dei reflui di depurazione delle concerie sul fiume Fratta Gorzone. Ed hanno partecipato anche il segretario regionale del PD Veneto Andrea Martella e la consigliera regionale Anna Maria Bigon.

PD a Cologna Veneta 01 pfas-2

«Quella tra le province di Vicenza, Padova e Verona è una zona simbolo delle questioni ambientali in Veneto, resa tristemente nota in Italia e non solo come terra dei veleni - ha dichiarato la candidata PD Alessia Rotta - Più di 300mila persone nella nostra regione sono state colpite dalla contaminazione delle acque, inclusa quella potabile: una vera e propria emergenza sanitaria e ambientale di cui da anni ci occupiamo in prima linea. Grazie al grande lavoro fatto con il Partito Democratico abbiamo chiesto e ottenuto 80 milioni per le nuove condotte per acqua pulita che oggi stanno per essere realizzate».
Mentre per il collettore di Cologna Veneta, gestito dal consorzio Arica, e per l'inquinamento del fiume Fratta Gorzone, la deputata Rotta ha presentato un'interrogazione per sollecitare il Governo e chiedere chiarezza sul prolungamento del collettore e lo spostamento a valle del punto di consegna dei reflui oltre che sul mancato miglioramento degli scarichi a monte e la scarsa manutenzione delle condotte. «La risposta del Governo, pur mettendo in luce il rispetto di tutti i parametri ambientali e sanitari del fiume non ha soddisfatto le mie preoccupazioni e quelle del territorio e per questo ho instaurato un serrato dialogo con la direzione competente del Ministero della transizione ecologica riguardo la situazione, in particolare sulla questione centrale del prolungamento del collettore e sulla qualità dei reflui sversati nel fiume - ha spiegato Rotta - Si tratta di una situazione di grave rischio per la quale mi sono impegnata con determinazione a trovare una soluzione che tuteli la salute delle persone e l'ambiente. Il monitoraggio della salute pubblica, la bonifica e la messa sicurezza della zona sono gli obiettivi da conseguire, per i quali sarà fondamentale l’impiego delle risorse messe a disposizione dal Pnrr».

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