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Lotta alla burocrazia, Fantinati: «Serve riforma digitale della pubblica amministrazione»

Il candidato veronese di Impegno Civico: «Lo Spid è stato l'inizio. Ora i fondi pubblici per il digitale vengano resi disponibili per collegare cittadini e imprese all'apparato pubblico»

Snellire la pubblica amministrazione. Un tema quasi per nulla affrontato in questa campagna elettorale ma che per il candidato veronese di Impegno Civico Mattia Fantinati è rilievante perché può cambiare la vita quotidiana di famiglie e imprese.

E sulla scorta del suo ruolo di rappresentante dell'Italia nell'Internet Governance Forum promosso dalle Nazioni Unite, Fantinati ha proposto oggi, 19 settembre, una riforma digitale che permetta alla pubblica amministrazione di stringere un nuovo patto di collaborazione soprattutto con aziende.

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«Oggi la pubblica amministrazione non è amica dei cittadini e delle nostre imprese - ha esordito il candidato di Impegno Civici - Anzi spesso finisce per diventare un ostacolo o una complicazione nella vita quotidiana. Il Pnrr deve rappresentare una svolta offrendo un cambiamento deciso in termini di modernità e di strumenti, ed in questo senso la completa digitalizzazione dei processi burocratici si impone come indispensabile. Non è più pensabile che cittadini e imprenditori debbano spendere tempo, forze e soldi, girando fisicamente per uffici. Bisogna che ci sia una pubblica amministrazione moderna e pronta, che incroci dati e li renda disponibili ai vari attori. È impensabile che ogni settore abbia una sua banca dati, costringendo i cittadini a doverli continuamente ricomunicare: spesso accade anche per il medesimo ufficio o ente pubblico, laddove chi vi si rivolge è costretto ogni volta ad accreditarsi e identificarsi nuovamente. Lo Spid è stato l'inizio, ma ora serve una nuova cultura della pubblica amministrazione e contemporaneamente che i fondi pubblici per il digitale vengano resi disponibili proprio per collegare cittadini e imprese all'apparato pubblico. Aggiungo poi un rilievo: in quello che attualmente è un vero percorso ad ostacoli nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione, è evidente il rischio di errori di comunicazione. In un sistema così poco agevole come l'attuale, un banale errore su un dato comunicato non può diventare una specie di delitto imperdonabile. Serve distinguere bene tra chi vuole aggirare le norme e chi invece non è altro che vittima della burocrazia».

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