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Appello al "voto utile" di +Europa: «Chi non vota centrosinistra fa un favore alla destra»

Benedetto Della Vedova, segretario del partito di Emma Bonino, ha presentato il programma ed i candidati veronesi in Piazza Bra. «Vogliamo un'Italia protagonista, non quella degli amici di Putin e Orban»

Europa, economia e diritti. Sono queste le parole chiave del programma elettorale di +Europa. Un programma che è stato presentato questa mattina, 1 settembre, al Liston 12 di Piazza Bra, a Verona, insieme agli otto candidati per la Camera e per il Senato. Il prossimo 25 settembre, gli elettori scaligeri, votando +Europa, potranno designare come deputati Anna Lisa Nalin, Lorenzo Dalai, Marina Sorina ed Enrico Migliaccio. Mentre i potenziali senatori del partito di Emma Bonino eleggibili nel Veronese sono Giorgio Pasetto, Anne Parry, Mauro Speciale e Monica Bracco. Candidati e programma sono stati presentati questa mattina dal segretario nazionale di +Europa Benedetto Della Vedova, che ha commentato: «Guardiamo al futuro con coraggio, questa è la sfida che abbiamo accettato».

E nel modo di presentare candidati e programma, Della Vedova ha rispettato la strategia che +Europa si è data: ridurre la sfida elettorale ad una contrapposizione tra centrosinistra e centrodestra e richiamare al "voto utile". Anche sull'idea di Europa, il segretario ha tracciato un solco ed ha messo da una parte il «noi», inteso come coalizione di centrosinistra, e dall'altra parte il «loro» inteso come coalizione di centrodestra. E tutte le altre ipotesi, compresa quella di votare il cosiddetto "terzo polo" guidato dall'ex alleato Carlo Calenda di Azione, sono "voti utili" solo al centrodestra. «In queste elezioni lo scontro è chiarissimo - ha detto Della Vedova - Da una parte ci siamo noi che vogliamo un'Italia protagonista e dall'altra ci sono quelli che sono amici di Putin e Orban. L'Europa delle patrie non esiste, esiste una patria europea. Volete che in Europa ci sia qualcuno in grado di stare al tavolo o volete questi altri che stanno lì e alla prima difficoltà diranno che è colpa dell'Europa? Volete stare dalla parte di chi apre sui diritti economici, come la libertà di iniziativa, la possibilità di avere un mercato europeo di accesso per le esportazioni venete e un mercato unico per la filiera automobilistica, o vogliamo chiuderci in una sovranità di cartone? Noi siamo rimasti dove dovevamo essere, dove abbiamo sottoscritto un patto elettorale; fuori di qui si fa solo un favore alla destra».
Europeismo e atlantismo sono due punti identitari di +Europa, che spinge per un Europa federale e non per l'Europa confederale propagandata da Giorgia Meloni. «Europa confederale vuol dire meno Europa, vuol dire un'Europa di stati piccoli sempre in lotta per avere la meglio sugli altri - ha spiegato Anne Parry - Vuol dire continuare con il voto all'unanimità dove ogni singolo stato può ricattare gli altri sulle questioni fondamentali. Vuol dire amicizia con l'Ungheria e la Polonia dove lo stato di diritto è in pericolo e giornalisti e giudici devono obbedire al governo se vogliono continuare a lavorare. Noi invece vogliamo un'Europa federale, sovrana e democratica. Vogliamo eliminare il voto all'unanimità nel Consiglio europeo con la riforma dei trattati. Vogliamo dare il potere di iniziativa legislativa al Parlamento Europeo. Vogliamo una legge elettorale uniforme in tutta l'Europa per le elezioni europee con liste transnazionali. Vogliamo debito comune europeo per affrontare le emergenze sanitarie, economiche ed ambientali. Vogliamo un sistema di difesa e sicurezza comune europeo. Vogliamo sostenere il diritto internazionale come diritto prevalente su quello degli stati nazionali».

Verona +europa presentazione candidati-2
(Nalin, in piedi, con Dalai e Della Vedova)

Di economia e diritti, toccando temi più vicini alla vita quotidiana dei cittadini, hanno invece parlato Nalin e Pasetto, entrambi onorati di essere candidati per +Europa. «Noi siamo qui per tutti quei cittadini che non vogliono questa destra, ma che vogliono credere in una società libera e coraggiosa - ha dichiarato Nalin - Noi siamo i diritti, siamo la libertà, siamo gli originali. Azione e Italia Viva su questi temi, non hanno una sola riga nel loro programma. E sull'economia, gli imprenditori hanno bisogno di un mercato aperto. In Veneto 200mila persone per il turismo non si trovano, la forza lavoro per l'agricoltura non si trova. Dobbiamo capire che l'economia è un sistema interconnesso, e solo con la forza lavoro interconnessa potremo avere una società competitiva. L'autarchia porta alla morte del paese, non siamo uno stato che è autonomo. L'autarchia porta alla morte sociale e alla morte dei diritti, guardate cosa succede in Polonia, cosa succede in Ungheria. Vogliamo questo modello per l'Italia? Non possiamo permettercelo. Ecco, noi siamo il Veneto dell'integrazione, degli imprenditori che vogliono produrre e sanno che hanno bisogno del contributo di tutti, anche degli stranieri». E Giorgio Pasetto ha aggiunto. «Da imprenditore ho ricevuto la bolletta che era tre volte quello dello scorso anno. Cerco sempre di rispondere al problema e ho deliberato l'installazione del fotovoltaico. Le energie rinnovabili sono un'opportunità, altri non ci credono, ma +Europa ha un dna che crede nei diritti civili e nelle libertà economiche. Devo dire che se nell'area di destra abbiamo fascio-leghisti, al centro purtroppo abbiamo dei finti liberali, perchè un liberale dovrebbe sempre schierarsi dalla parte delle libertà individuali. Purtroppo loro sono statici, non ne parlano, cercano il voto degli imprenditori, ma anche noi parliamo alle partite Iva. Parliamo agli imprenditori del Veneto. Chi fa impresa ha bisogno di trasparenza e di una politica che non mette al centro il potere».

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