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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Centro storico / Piazza dei Signori

Calenda contro tutti, +Europa replica: «Si fa vedere solo in campagna elettorale»

A Verona, il leader di Azione non ha risparmiato nessuno, neanche il sindaco Tommasi. Nalin e Pasetto difendono il primo cittadino e contrattaccano

Carlo Calenda non ha davvero risparmiato nessuno sabato scorso, 10 settembre, durante la presentazione dei candidati di Azione e Italia Viva a Verona. Il leader del cosiddetto "terzo polo" ha attaccato a destra e a sinistra, punzecchiando anche il sindaco Damiano Tommasi, che pure è sostenuto anche dal suo partito a Palazzo Barbieri.

Domenica 25 settembre si vota e le due coalizioni, quella di centrodestra e quella di centrosinistra, stanno concentrando le loro forze in queste ultime due settimane per convincere il maggior numero di elettori. E lo stesso farà Calenda, che si presenta come alternativa centrista a due poli che fanno continui richiami al voto utile. «Ma che voto utile è se da una parte propongono la patrimoniale e dall'altra dicono di togliere le tasse, tutte cose stupide e impossibili da fare», ha dichiarato il leader di Azione sabato scorso a Verona, dispensando poi critiche a tutti i partiti delle due coalizioni. Per Calenda, Fratelli d'Italia è un partito centralista, che quindi non aiuterà la Lega nel processo verso la concessione di maggiore autonomia al Veneto. Processo che nel precedente Governo era stato seguito dalla ministra Maria Stella Gelmini, che è uscita da Forza Italia e ora è candidata proprio con Azione. «Berlusconi e Salvini hanno sfiduciato Draghi - ha aggiunto Calenda - Se li continuiamo a votare ci meritiamo il meteorite. E ce lo meritiamo anche se continuiamo a votare una coalizione di sinistra che è sempre la solita coalizione di sinistra».
E dunque alla propaganda elettorale degli avversari, Calenda oppone un pragmatismo che non risparmia neanche il sindaco Tommasi, accusato da Calenda di fare campagna elettorale per il PD e di non aver ancora dimostrato di essere in grado di amministrare una città.

A contrattaccare il segretario di Azione ci hanno pensato gli ex alleati di +Europa. I due partiti, fino a poco tempo fa confederati, si sono divisi proprio da questa campagna elettorale in cui Azione ha scelto la strada centrista con Italia Viva mentre +Europa è entrata nella coalizione di centrosinistra. I due candidati veronesi di +Europa Anna Lisa Nalin e Giorgio Pasetto hanno ritenuto scorretto il riferimento a Tommasi fatto da Calenda. «Il nostro sindaco sa quello che fa e quello che deve fare, senza che il leader di Azione si possa permettere di porgli limiti e condizioni. Quella di Calenda e dei suoi adepti è evidentemente una brutta abitudine: in realtà sono proprio loro a pretendere di dare lezioni di politica agli altri. Val la pena ricordare ancora una volta che Carlo Calenda è stato eletto al Parlamento Europeo con i voti dei veneti, ma da quel momento nella nostra regione non lo si è più visto, fino a questa campagna elettorale».

E gli strascichi polemici seguiti alla visita di Calenda a Verona non stupiscono gli esponenti locali di Azione. «Ma non diamo bado alle reazioni altrui, rimaniamo concentrati ed andiamo dritti per la nostra strada - hanno replicato - A noi interessa solo ed esclusivamente il rapporto con gli elettori i quali hanno ben inteso la concretezza dei nostri argomenti. Spiace notare che in prima fila in questa polemica ci sia chi, come +Europa, fino a poco tempo fa correva a sostenere entusiasticamente Calenda, mentre ora sembra concentrarsi esclusivamente sulle notizie di Calenda e del terzo polo, forse in cerca spasmodica di visibilità. I cittadini sono molto pochi interessati a queste schermaglie politiche ed hanno bisogno di risposte serie dalla politica per i problemi concreti di questa fase storica. Risposte e soluzioni che possono venire solo da chi come Azione e Italia Viva vuole continuare con l'"agenda Draghi"».

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