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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dopo la rottura con Calenda è polemica tra PiùEuropa e Azione, mentre tra i dem si candida Carlo Cottarelli

Scaramucce post calendiane tra PiùEuropa e Azione a Verona, mentre Carlo Cottarelli annuncia la sua candidatura capolista Pd: «Essere progressista significa per me mettere al centro della vita politica la giustizia sociale, intesa come possibilità di crescita sociale che tutti devono avere»

Nella giornata di martedì 9 agosto gli esponenti veronesi di PiùEuropa si sono ritrovati in piazza Bra per fare chiarezza sulle ultime, convulse ore che hanno visto compiersi un clamoroso doppio strappo politico: da un lato del patto elettorale tra Azione-PiùEuropa e Pd, dall'altro della federazione tra Azione e la stessa PiùEuropa che, invece di seguire Carlo Calenda verso Matteo Renzi ha preferito restare nell'alveo del percorso tracciato, in vista delle elezioni del 25 settembre, con il Partito Democratico. Anna Lisa Nalin, portavoce di +Europa Veneto e componente della segreteria nazionale di +Europa, ha detto: «Sono stati e sono giorni di polemiche, proclami e provocazioni, ma per noi di PiùEuropa sono giorni di serietà e di impegno».

La stessa Anna Lisa Nalin, affiancata anche dagli esponenti scaligeri di +Europa Giorgio Pasetto e Lorenzo Dalai, ha quindi ripercorso le fasi che, dal suo punto di vista, avrebbero portato alla rottura dell'alleanza con Carlo Calenda, addossando di fatto a quest'ultimo ogni responsabilità e sottolineando che «la scansione degli eventi non lascia spazio a dubbi e manipolazioni». Giorgio Pasetto, a sua volta, ha aggiunto: «Chi ha fatto ironia sul cosiddetto campo largo sappia che il nostro è il campo dei diritti, non abbiamo mai smesso di avere questo come faro della nostra politica, nemmeno nei momenti in cui siamo rimasti soli. Il patto con il Partito Democratico è fatto per dare forza a questo nostro progetto: noi siamo e rimaniamo quelli del fine vita, della cannabis, dei diritti civili, dell'europeismo. E al contrario di altri, della coerenza», ha aggiunto Pasetto. 

Di parere diverso è Massimiliano Urbano (Azione - Buona Destra), il quale in una nota si dice dispiaciuto nel «constatare come tutti gli ultimi interventi dei dirigenti locali di PiùEuropa siano tesi a raccontare il perché della rottura della federazione con Azione, non certo facendo opera di verità, bensì con palese spirito mistificatorio e malcelata acredine nei confronti di Carlo Calenda». La versione dell'esponente veronese di Azione è in sostanza che «per noi di Azione è diventato impossibile seguire il segretario del Pd Letta che, pur di mantenere dentro in coalizione tutto ed il contrario di tutto, dopo aver iniziato la campagna elettorale sullo spauracchio fascista e non concentrandosi sui veri temi, ha estremizzato l'ambiguità ed aperto il dialogo per fare un accordo, non solo con la peggior sinistra quella più radicale e populista ma, anche in prospettiva addirittura con il M5S. A quel punto - afferma Massimiliano Urbano - sinceramente sono venute meno le minime basi per la permanenza di Azione in quell'alleanza elettorale». 

A rinfrescare la calda giornata odierna ci ha infine pensato una notizia importante annunciata dai leader nazionali di Pd e PiùEuropa, ovvero quella della candidatura ufficiale di Carlo Cottarelli, sia in un collegio uninominale che per la parte proporzionale, così come specificato da Enrico Letta. Novità rivendicata con entusiasmo anche a Verona da parte degli esponenti di PiùEuropa. Giorgio Pasetto su Facebook scrive: «Fuori Carlo Calenda (attaccante con buone qualità, ma scarsa lucidità davanti alla porta) e dentro Carlo Cottarelli, centravanti di grande qualità (alla Van Basten)».

Dal canto suo, il professor Carlo Cottarelli nel corso della conferenza stampa di presentazione della sua candidatura ha detto: «Essere progressista significa per me mettere al centro della vita politica la giustizia sociale, intesa come possibilità di crescita sociale che tutti devono avere, essere solidali con chi è stato meno fortunato nella vita, non evadere le tasse, non inserire una flat tax. Essere progressisti significa anche tutelare l'ambiente, perché le prossime generazioni devono avere le stesse opportunità che abbiamo noi, ma anche avere uno Stato che funziona bene. L'avversario comune - ha concluso Carlo Cottarelli - è la visione conservatrice che non ci sentiamo di condividere».

In merito alla candidatura di Cottarelli come capolista del Pd è intervenuto anche Carlo Calenda, prima con un messaggio dai toni concilianti: «Avere Carlo Cottarelli in Parlamento - ha scritto sui social Calenda - sarà una cosa positiva per il paese. Indipendentemente da chi lo candida. Un abbraccio». Poco dopo però è stato il tempo di una nuova frecciatina: condividendo un'Ansa nella quale Enrico Letta spiegava che la candidatura di Cottarelli «non contraddice il patto Verdi-Si», il leader di Azione Carlo Calenda ha infatti commentato così: «No, hai ragione Enrico Letta, è il patto con i Verdi e SI che contraddice tutto quello che ha sempre detto Cottarelli. Ma va bene così».

Va da sé che, in realtà, l'unico ad aver il diritto di sostenere chi o che cosa, eventualmente, contraddica le sue idee dovrebbe essere per l'appunto Carlo Cottarelli stesso. Tuttavia, le parole del leader di Azione sono comunque facilmente spiegabili, dato l'inevitabile indebolimento che la più recente narrazione calendiana ha subìto dinanzi alla candidatura "forte", con PiùEuropa e Partito Democratico, di una personalità come quella di Carlo Cottarelli.

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