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Salvini in Veneto: «Con noi al Governo autonomia assicurata». E Zaia? «Lo metterei ovunque»

Il leader della Lega accantona le tematiche ideologiche e ai veneti chiede fiducia soprattutto su tasse e lavoro: «Vogliamo flat tax al 15% e pace fiscale. E a chi non a voglia di lavorare venga tolto il reddito di cittadinanza»

Immigrazione, tasse, lavoro e autonomia. Nella sua visita di ieri, 2 agosto, in Veneto, il segretario della Lega Matteo Salvini ha messo da parte i discorsi ideologici ed è andato alla sostanza del programma elettorale leghista.

Salvini ha lanciato un appello al voto per elezioni politiche del 25 settembre perché «chi pensa di punire la cattiva politica non andando a votare, punisce se stesso», ha dichiarato. E ha chiesto ai veneti di fidarsi della Lega. «Se ci date fiducia torneremo a proteggere i confini del nostro Paese e a portare sicurezza nelle nostre città - ha promesso Salvini - Non è possibile vedere migliaia di sbarchi incontrollati. Con sei milioni di italiani poveri che devono scegliere tra il pranzo e la cena, non possiamo permetterci di mantenere migliaia di clandestini che sbarcano dalla mattina alla sera».

Il leader della Lega ha inoltre assicurato il completamento del percorso per aumentare l'autonomia di quelle Regioni, tra cui il Veneto, che hanno chiesto maggiori competenze. Un percorso che si potrebbe incrociare con quello del presidenzialismo proposto dagli alleati di Fratelli d'Italia. Ma al di là delle riforme istituzionali, è stata l'economia il tema principale toccato da Salvini. Un tema declinato in due aspetti: lavoro e tasse. «Chi sceglie la Lega fa una scelta precisa: niente nuove tasse - ha detto il segretario del Carroccio - Le tasse e le patrimoniali le lasciamo alla sinistra. Non è il momento di tassare risparmi, case, conti correnti. Noi vogliamo una flat tax al 15% e la pace fiscale con la rottamazione delle cartelle. E mi auguro che il Governo Draghi approvi prima del voto la nostra proposta di azzerare l'Iva e le tasse sui beni di prima necessità come pane, pasta, latte, verdura e frutta. Costa un miliardo a trimestre, mentre il reddito di cittadinanza costa nove miliardi all'anno. Soldi che potrebbero essere meglio spesi. A chi non ha voglia di lavorare va tolto il reddito di cittadinanza. Non si può mantenere a casa gente che rifiuta il lavoro».

E sull'ipotesi di uno spostamento di Luca Zaia dalla guida della Regione Veneto ad un ruolo importante in un governo di centrodestra, Salvini ha lasciato la porta aperta. «Zaia lo metterei ovunque - ha detto - È una della risorse migliori, ma nella Lega non ci sono soldatini e quindi deciderà lui».

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