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«Crisi energetica figlia della visione ideologica su cambiamenti climatici. Serve il nucleare»

Il consigliere comunale e deputato veronese della Lega Vito Comencini organizza evento su energia e clima e invita il professor Franco Battaglia, noto per le sue tesi sul cambiamento climatico: «Un problema che non esiste»

La vera crisi non sarebbe quella climatica ma quella energetica e per risolverla sarebbe meglio affidarsi al nucleare. Si può sottolineare così, in una frase, il contenuto di "Energia, Tutela ambientale e Cambiamenti climatici, tra posizioni ideologiche e dati reali", un dibattito critico organizzato dal deputato e consigliere comunale della Lega Vito Comencini venerdì scorso, 27 maggio, al Liston 12 di Verona. Al centro del convegno, non un climatologo ma un professore di chimica fisica dell'università di Modena, Franco Battaglia, che da anni diffonde informazioni che negano l'emergenza climatica.

«Ci sono esperti e scienziati che con grande coraggio e determinazione studiano e approfondiscono dati e modelli climatici per raccontare una verità diversa rispetto alla visione ideologica che caratterizza la politica nazionale ed europea in questo ambito - ha esordito Comencini - Una visione che ci ha portato all'attuale crisi energetica e che deve essere necessariamente superata. Come esponente della Lega sono orgoglioso che il nostro leader Matteo Salvini da tempo stia parlando di costruire centrali per il nucleare pulito».

La parola è poi passata a Battaglia, il quale ha definito il fotovoltaico e l'eolico delle «tecnologie farlocche» e per giustificare gli investimenti in queste tecnologi si sarebbe inventato «un problema che non esiste: l'emergenza del cambiamento climatico».
Il professore ha spiegato brevemente la petizione del 2019 inviata all'Onu e sottoscritta da molti scienziati, che però di clima si sono occupati poco o niente. «C'è un'errata interpretazione di grafici e di modelli climatici attuali - sostiene Battaglia - Prendendo invece in esame il cambiamento climatico, nel corso dei millenni si può vedere come ci siano sempre state alternanze di periodi più caldi e più freddi. Il ritiro dei ghiacciai non è una novità rispetto al passato. Analizzando i dati, quindi possiamo giungere alla conclusione che un riscaldamento globale sia evidente ma non in corrispondenza delle emissioni di anidride carbonica da parte dell'attività dell’uomo».
Battaglia ha poi preso in esame gli uragani: «Si sostiene che i cambiamenti climatici dovuti all'attività antropica siano la causa di eventi metereologici estremi. Guardando la catalogazione dell'Istituto americano oceanografico, però, si può vedere che negli anni compresi dal 1850 al 1930 l’America è stata colpita da 10 uragani di forza 4 e tra il 1931 e 2010 da 8 uragani forza 4. Ad un maggiore riscaldamento del pianeta, quindi, non sta corrispondendo un maggior aumento di uragani». Ed ha poi proseguito parlando di fotovoltaico «che è una disgrazia perché ha dei costi mostruosi senza che ci venga dato in cambio nulla - ha dichiarato - Il nostro Paese come elettricità, 24 ore su 24, ha bisogno di 30 GW, che in certi momenti di maggior utilizzo salgono a 60 GW, necessità che non possono essere legate a quanto e come brilla il sole. Le uniche quattro fonti che possono darci energia costantemente sono il carbone, il gas, il nucleare e l’idroelettrico».

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