rotate-mobile
Politica Centro storico / Piazza Bra

Presentate le liste, polemiche nella Lega: «Candidati in Veneto non scelti dai veneti»

Ufficializzati i nomi di chi spera di entrare o tornare in Parlamento. Nel Carroccio, il consigliere regionale Boron lamenta un tradimento dello spirito del partito: «Quello di Roma è ormai un club privato che decide tutto per tutti»

C'è chi spera di entrare in Parlamento per la prima volta e chi spera di tornarci. Ci sono nomi noti della politica locale ed anche quello di Gina Lollobrigida tra candidati nel Veronese alle elezioni politiche del 25 settembre. Per i partiti e per chi è stato inserito nelle liste consegnate ieri, 22 agosto, in Corte d'Appello a Venezia comincia ora la campagna elettorale. Mentre chi non è candidato è chiamato ad aiutare i colleghi di partito, anche se alcuni non sono riusciti a nascondere il disappunto.

Nel centrosinistra, alla Camera si ripresentano per il Partito Democratico Alessia Rotta e Diego Zardini, mentre con Impegno Civico dell'ex 5 Stelle Luigi Di Maio ci riprova anche Mattia Fantinati. Al Senato, è stata scelta come capolista del PD l'ex ministra della sanità Beatrice Lorenzin.

L'unico leader di partito a presentarsi nel Veronese è Carlo Calenda di Azione, il cui nome precede quello della parlamentare uscente Daniela Sbrollini nel collegio plurinominale del Senato. Ma nella classifica dei candidati "vip", il primo posto se lo è assicurato l'attrice ormai 95enne Gina Lollobrigida, capolista per Italia Sovrana e Popolare.
Per Italia Viva, alleata di Azione, il sindaco di Garda Davide Bendinelli si ripropone per un posto alla Camera, ma nel collegio plurinominale il suo nome viene dopo quello dell'ex ministra Elena Bonetti.

Qualche polemica veneta nel centrodestra, in particolare nella Lega, mentre tutto sembra essere filato liscio per Fratelli d'Italia e in Forza Italia. Nel partito di Giorgia Meloni, il consigliere comunale di Verona Marco Padovani è terzo nel plurinominale dietro Ciro Maschio e Maddalena Morgante, i quali hanno un'alta probabilità di essere eletti. Come è alta la probabilità per Flavio Tosi, capolista per Forza Italia. Nel Carroccio, i due parlamentari uscenti Roberto Turri e Vania Valbusa sono stati scavalcati da Lara Fadini, la quale potrebbe essere eletta dato che il capolista Lorenzo Fontana è candidato anche nel collegio uninominale. Altro fedelissimo del leader leghista Matteo Salvini è il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli che si candida in Senato insieme all'europarlamentare leghista Mara Bizzoto, la quale potrebbe lasciare il posto a Bruxelles in caso di elezione a Roma.
Ma proprio per aver dato la precedenza ai leghisti ritenuti "più salviniani", qualche mugugno si è alzato all'interno del Carroccio veneto. Come riportato da Ivan Grozny Compasso su Padova Oggi, il consigliere regionale Fabrizio Boron ha dichiarato: «Salvini aveva fatto una promessa: i candidati del Veneto sarebbero stati scelti dai veneti. Non è andata affatto così. Non c'è stata discussione, niente. Tutto già deciso. Quello di Roma è ormai un club privato in cui accedono solo poche persone che si contano sulle dita di una mano e decidono tutto per tutti. Lo spirito della Lega è assolutamente un altro. Trovo tanti sostenitori e militanti delusi».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Presentate le liste, polemiche nella Lega: «Candidati in Veneto non scelti dai veneti»

VeronaSera è in caricamento