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Elezioni, l'analisi del voto di Benini fa litigare ancora il centrodestra veronese

Per il consigliere del PD, anche i voti tosiani avrebbero aiutato Tommasi a vincere al ballottaggio. I sostenitori dell'ex sindaco accusano Tosi di aver fatto vincere la sinistra. E la replica è: «Con l'apparentamento avremmo vinto, ma Sboarina non l'ha voluto»

Sono passati dieci giorni dall'elezione di Damiano Tommasi a sindaco di Verona e dopo le polemiche sui risultati si è passati alle polemiche sull'interpretazione dei risultati. Ed è in particolare un'interpretazione quella che sta facendo più discutere e che sta mostrando quanto il centrodestra veronese sia ancora diviso.

È il riconfermato consigliere comunale del Partito Democratico Federico Benini ad aver fornito l'analisi del voto al momento più dibattuta. Ad un'incontro nazionale del PD, Benini ha spiegato che la vittoria di Tommasi è stata propiziata dalla curiosità generata attorno al candidato sindaco e dalle divisioni tra i principali sfidanti: Flavio Tosi e Federico Sboarina. Divisioni che, secondo Benini, sarebbero state fondamentali soprattutto al ballottaggio. Il mancato apparentamento tra Sboarina a Tosi avrebbe reso la sconfitta di Sboarina più conveniente per i tosiani. Una vittoria del sindaco uscente avrebbe significato non solo una sconfitta per Tommasi ma anche per Tosi. E per questo una parte di chi al primo turno aveva votato per Tosi poi al ballottaggio ha scelto Tommasi. E per Benini anche i voti tosiani alla fine hanno contribuito alla vittoria di Tommasi.

È bastata questa analisi a far ripartire lo scaricabarile nel centrodestra. I sostenitori di Sboarina, sbandierando le parole di Benini, hanno potuto addossare tutte le responsabilità della sconfitta su Tosi. Gli sboariniani hanno accusato i tosiani di aver fatto "inciuci" con la sinistra e di averla fatta vincere. Accuse rimandate al mittente da Flavio Tosi, che su Facebook ha pubblicato una foto e un audio. La foto è quella di Sboarina e Daniele Polato a pranzo con il consigliere comunale di Sinistra in Comune Michele Bertucco. E nell'audio si sente la voce dell'esponente di Verona Domani Stefano Casali, il quale assicurava di avere «cari amici nel PD» con cui si erano già trovati accordi per spartirsi le nomine a discapito dei tosiani.

«Anziché perdere tempo in polemiche stucchevoli - ha scritto Tosi - Sboarina e Verona Domani dovrebbero spiegare agli elettori di centrodestra, ma anche alla stessa Lega che spingeva per l’accordo con il sottoscritto, perché hanno rifiutato l’apparentamento e consegnato Verona alla sinistra. I flussi elettorali dimostrano che con il simbolo di Forza Italia e delle mie liste civiche, il centrodestra avrebbe vinto. Invece, per colpa delle scelte suicide del sindaco Sboarina si è perso. Questo è il dato di fatto confermato dai numeri. Il resto sono chiacchiere, polemiche grottesche e ricostruzioni fantasiose. Benini, da uomo dei numeri, ha fatto solamente un'analisi del voto e dei flussi. È vero che una parte del mio elettorato ha votato Tommasi, come una parte ha votato Sboarina e un'altra è rimasta a casa. È francamente surreale e incomprensibile questo clima da caccia alle streghe. Piuttosto, gli sboariniani se ne stessero per un po' in dignitoso silenzio, quantomeno per espiare le loro colpe».

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