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Governo verso il sì agli spostamenti tra Comuni a Natale. Tosi: «Disumano impedirli»

Dpcm, cambio di passo del Governo? «Inutile e disumano impedire di raggiungere gli affetti più cari, soprattutto se anziani. Quello che conta sono le giuste precauzioni», afferma Tosi

«Al Governo hanno i riflessi un po’ lenti, fatto sta che solo ora il premier Conte si accorge che limitare gli spostamenti tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno è una scelta stucchevole, che penalizza soprattutto chi abita nei piccoli paesini. Della serie faccio circolare liberamente la gente in un Comune medio o grande dove potenzialmente si possono incontrare tantissime persone, ma nello stesso tempo vieto l’accesso al piccolo paesino dove assembramenti non ce ne sono. Cervellotico!». Ha commentato così il consigliere comunale a Verona Flavio Tosi, l'indiscrezione di qualche ora fa in base alla quale l'esecutivo starebbe valutando l'idea di tornare sui propri passi in materia di spostamenti vietati nei giorni clou del 25, 26 dicembre e primo dell'anno.

Spostamenti tra Comuni vietati a Natale, Santo Stefano e Capodanno: Conte ci ripensa?

Una richiesta che arriva al premier Giuseppe Conte in realtà da molte e differenti fazioni politiche. Basta ricordare che tra i primi a dolersene era stato il governatore della Lombardia Attilio Fontana, poi seguito a ruota da Luca Zaia, mentre oggi gli appelli arrivano da Matteo Salvini, ma anche da parte di esponenti d'Italia Viva come la ministra Teresa Bellanova, ma lo stesso capogruppo al Senato per il Partito Democratico, Andrea Marcucci, ha dichiarato di star facendo pressing in tal senso sul presidente del Consiglio. L'ala moderata del Governo parrebbe invece essere incarnata anzitutto dal ministro della Salute Roberto Speranza e da quello della Cultura Dario Franceschini, al quale andrebbe peraltro chiesto fino a quando ha senso tenere chiusi i musei, dove si entrerebbe uno alla volta con mascherina, se poi con l'Italia intera divenuta zona gialla saremo tutti liberi di trascorrere delle ore dentro un bar dagli spazi angusti.

Dpcm: la circolare ai prefetti, gli spostamenti vietati tra Comuni a Natale ed il paradosso degli anziani soli

La scelta di modificare il cosiddetto decreto-legge "Natale" ed il correlato ultimo Dpcm del 3 dicembre che vietano per l'appunto gli spostamenti tra tutte le Regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio, ma anche e soprattutto quelli tra Comuni il 25, 26 dicembre ed il primo dell'anno, non sarebbe però indolore. Di fatto avrebbe invece del clamoroso, a fronte anche della recente pubblicazione dell'aggiornamento delle FAQ ufficiali del Governo che in merito hanno naturalmente mantenuto un certo rigore. Sarebbe in sostanza un vero e proprio "cambio di passo" da parte del Governo nella gestione della pandemia, ma soprattutto nel modo di rapportarsi con i cittadini: finora il Governo è stato un padre dal volto premuroso ma dai tratti imperativi, che ci ha trattato cioè più come degli infanti che non degli adulti, vietandoci prima questo e poi quello (su alcune cose era inevitabile e giusto fosse così, a onor del vero). Oggi, o meglio domani, se dovesse passare la linea aperturista, consentendo così le visite ai parenti anche fuori dal proprio Comune, il Governo circa gli spostamenti natalizi, di fatto forse per la prima volta, direbbe a ciascuno di noi: figlio mio, sei grande abbastanza per capire il rischio che corri, scegli tu ma scegli bene quello che vuoi fare e, soprattutto, comportati in modo da non dovertene poi pentire.

Dai ricongiungimenti alle seconde case a Natale: le nuove FAQ aggiornate del Governo

Flavio Tosi - foto frame video Facebook

Flavio Tosi - foto frame video Facebook

Chiariti quest'aspetti, si comprendono ancor meglio le parole del consigliere comunale a Verona Flavio Tosi che, in merito al divieto di spostamenti tra Comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno afferma: «È inutile e disumano impedire di raggiungere gli affetti più cari, soprattutto se anziani: è un fatto di empatia, umanità, buon senso. Quello che conta infatti è mantenere le giuste precauzioni». Oltre a ciò, lo stesso Flavio Tosi ha poi ricordato gli effetti che si produrrebbero anche sul versante economico: «Tra l’altro vietando l’accesso ai piccoli Comuni si dà un colpo letale a chi ha un’attività ristorativa, che con i soli residenti mica lavora». Tosi ha poi ripreso un suo cavallo di battaglia, ribadendo che «la seconda ondata di Covid-19, come si evince dai dati del fisico Roberto Battiston, non è stata causata dai bar e ristoranti, che erano aperti anche in estate: quello che ha fatto la differenza è stato il caos trasporti seguito alla riapertura delle scuole (e la soluzione non è chiudere gli istituti ma rafforzare il sistema dei trasporti)». 

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