Donne e politica. Sono ancora poche le "quote rosa" nelle istituzioni veronesi
Su 98 comuni presenti nella provincia scaligera, solamente 11 possono vantare un sindaco donna, per una percentuale di due punti più bassa rispetto alla media nazionale e di ben sette inferiore a quella veneta
Si celebra oggi, 8 marzo, la Festa della Donna, una ricorrenza con la quale si ricordano i diritti e le conquiste sociali “in rosa” ottenute nel corso degli ultimi secoli. E mai come oggi, quindi, è opportuno gettare un’occhiata alla presenza del gentil sesso in ambito politico, per vedere se in questo campo ci sia quella parità di genere tanto auspicata e se le donne abbiano veramente la possibilità di dare il loro contributo alla vita del Paese tanto quanto fanno gli uomini.
Purtroppo, ciò che balza subito agli occhi è come esista ancora una grande sproporzione tra le parti e come le “quota rosa” siano ancora poco rappresentate, pur all’interno di un processo che vede le donne, poco a poco, sempre più protagoniste.
Partiamo dalla situazione locale: al momento, sui 98 Comuni veronesi, solo 11 possono contare su un primo cittadino donna, pari all’11,22% del totale. Nello specifico, questi sono Bussolengo (Maria Paola Boscaini), Caprino Veronese (Paola Arduini), Cavaion Veronese (Sabrina Tremonte), Cazzano di Tramigna (Maria Luisa Contri), Legnago (Clara Scapin), Peschiera del Garda (Maria Orietta Gaiulli), Povegliano (Anna Maria Bigon), Roverchiara (Loreta Isolani), San Giovanni Ilarione (Ellen Cavazza), Sommacampagna (Graziella Manzato) e Zimella (Alessia Segantini).
A questi, subito dopo l’esito delle urne, andrebbero aggiunti anche Arcole, dove è stata rieletta Giovanna Negro, e Isola Rizza, i cui cittadini hanno rinnovato la fiducia a Elisa De Berti. Entrambe, però, hanno lasciato la poltrona da sindaco dopo la chiamata in Regione: Negro ora è infatti consigliere per il gruppo de Il Veneto del Fare – Flavio Tosi, mentre De Berti ricopre il ruolo di assessore ai Lavori pubblici, Infrastrutture e Trasporti della giunta guidata da Luca Zaia.
Per allargare quindi lo sguardo a livello regionale e nazionale, tornano utili i dati pubblicati nell’ultimo report di Open Polis che fanno riferimento al marzo 2015. In questo caso si nota come sui 579 comuni del Veneto, 106 siano retti da una donna, per una percentuale sul totale pari al 18,31%: un dato tutto sommato buono se si pensa che la regione con più sindaci “rosa” è l’Emilia- Romagna con una percentuale del 22,88%, mentre a chiudere questa classifica c’è la Campania con solo il 4,55% del totale dei comuni amministrati da donne.
Per quanto riguarda, invece, la composizione dell’amministrazione regionale, sempre secondo questo rilevamento, il Veneto può contare sul 4,62% di donne in consiglio e del 18,18% in giunta. Infine, prendendo in considerazione la situazione a livello nazionale, i dati più aggiornati segnalano che i comuni amministrati da donne sono in totale 1.057, pari a una percentuale del 13,21%. La popolazione che può contare su una amministrazione “in rosa” è formata da 5.253.899 persone, una “fetta” corrispondente all’8,64% della popolazione.
La percentuale maggiore di donne alla guida di un comune si registra proprio nell’area del Nordest (237 donne primo cittadino su un totale di 1.420 comuni, pari al 16,69% del totale). A seguire, a poca distanza, tocca al Nordovest (16,22%), quindi al Centro (12,18%), alle Isole (9,39%) e al Sud, che si ferma solo a una quota del 7,55%.