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Banchi a rotelle per la scuola post Covid? Ass. Donazzan: «Pericolosi». Azzolina: «Fake news»

«Alcune foto e video rilanciate nei social, - sottolinea l’Ass. veneto Elena Donazzan - sono una chiara spiegazione dello spreco di denaro pubblico in un acquisto inutile di banchi»

«Ho chiesto ai colleghi assessori all’istruzione della IX Commissione della Conferenza delle Regioni di audire con urgenza il Ministero, visto che il Ministro si nega, per chiedere chiarimenti sugli arredi, ma ancor più sugli organici. Se in tema di banchi siamo mal messi, con i docenti siamo al delirio. Ho notizia delle più svariate richieste, insostenibili sia sotto l’aspetto della tempistica che di quello finanziario. Mi chiedo se al Ministero se ne siano mai resi conto, ma così la scuola è nel caos più totale». Così l’assessore Regionale all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan sull’acquisto di nuovi banchi scolastici disposto dal governo e sulla situazione degli organici della scuola in vista della ripresa post Covid-19.

«Alcune foto e video rilanciate nei social, tra cui il video del Sindaco/docente di Rossano Veneto - sottolinea l’assessore Elena Donazzan - sono una chiara ed efficace spiegazione dello spreco di denaro pubblico in un acquisto inutile di banchi, ingiustificato e irrealizzabile per l’inizio dell’anno scolastico. Si evidenzia chiaramente - incalza ancora l’assessore Elena Donazzan - come sia pericoloso l’uso dei banchetti con rotelle, contrari alle prescrizioni della sicurezza nelle scuole e dei relativi protocolli. Si tratta di banchi non omologati in Italia, per cui spetterebbe ai dirigenti scolastici un’assunzione di responsabilità per il loro utilizzo: la loro struttura è incompatibile inoltre, nella maggior parte dei casi, con la didattica italiana in cui si usano penne, quaderni e libri e non tablet. Infine non sarebbero prodotti in Italia, e non avrebbero i freni in dotazione. Mi chiedo a chi sia venuta l’idea e sarò ben attenta alla tempistica con cui arriveranno in Italia e saranno distribuiti».

La stessa ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ha però smentito molte delle informazioni sull'argomento che circolano in questi giorni, bollandole spesso come «fake news» e parlando anche di «polemiche stucchevoli». In una nota apparsa in queste ore la ministra Lucia Azzolina spiega: «Non ho mai detto che pagheremo i banchi innovativi 300 euro. Mai. Anche perché il prezzo non lo stabiliscono il ministro di turno o i social, ma la gara europea in corso. Com'è giusto che sia. Aggiungo: come Ministero non abbiamo imposto nessuna tipologia di banco. Ma abbiamo dato alle scuole la possibilità di richiedere i banchi monoposto che preferivano, di tipo più innovativo o anche tradizionale».

Scendendo poi nel dettaglio, la ministra Lucia Azzolina spiega: «Il fatto che sia arrivata una richiesta per un totale di 2,4 milioni di banchi mette in evidenza la grande esigenza che c'era di nuovi arredi scolastici. Ci sono scuole dove i banchi non vengono cambiati da tantissimi anni. E finalmente lo Stato, per la prima volta, anziché dire ai dirigenti scolastici "comprateli voi" si fa carico di questa spesa. Nell’interesse dei nostri ragazzi. Ricordo - ha poi concluso la ministra Lucia Azzolina - che da inizio anno abbiamo investito 6 miliardi in più sulla scuola e gli arredi sono solo una delle tante cose che stiamo facendo. Abbiamo investito sull'organico del personale scolastico, sull'edilizia scolastica e molto altro».

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