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Discarica a Sorgà, avanzata richiesta in Regione. PD: «Progetto da bloccare»

La proposta prevede di realizzare un sito di stoccaggio di rifiuti particolari, il cosiddetto «car fluff», ovvero la parte leggera di ciò che viene prodotto dalla frantumazione delle auto

Nel territorio comunale di Sorgà, in località De Morta, è stata avanzata la proposta di realizzare un sito di stoccaggio di rifiuti particolari, il cosiddetto «car fluff», ovvero la parte leggera di ciò che viene prodotto dalla frantumazione delle auto. Un progetto che preoccupa non solo l'amministrazione comunale di Sorgà, ma anche quelle vicine, comprese quelle del Mantovano. E preoccupa gli agricoltori ed i cittadini che hanno subito creato un comitato.

La domanda per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico è stata presentata in Regione, ma la consigliera regionale veronese del Partito Democratico Anna Maria Bigon chiede che il progetto sia bloccato. «Per quanto mi riguarda farò il possibile affinché venga stoppato l'impianto - ha detto Bigon - Ci troviamo in un territorio ricco di biodiversità, oltre a essere zona di risorgive, è evidente che una maxi discarica con una capienza di 1,5 milioni di metri cubi e un conferimento giornaliero fino a 10 tonnellate qua non può starci. Sorgà non può essere il bacino per tutto il Nord Italia per gli scarti derivanti dal riciclo delle auto. L’economia di quest’area si basa soprattutto sulle colture d’eccellenza, dal riso Vialone Nano al radicchio, passando per le pesche, i kiwi e le mele ed è già in difficoltà, visto che prima della pandemia ha dovuto fare i conti con la siccità e la cimice asiatica. Inoltre nel raggio di poche centinaia di metri ci sono due allevamenti di maiali da 10.000 capi e un’altra decina di allevamenti avicoli. C'è poi la questione della viabilità: la rete stradale, utilizzata quasi esclusivamente per traffico privato e agricolo, non è certo attrezzata per sostenere il via vai di mezzi pesanti e veicoli industriali».
Contraria al progetto anche la parlamentare veronese del PD Alessia Rotta: «La competenza è della Regione, ma riteniamo necessario svolgere ulteriori approfondimenti. Ho intenzione di svolgere una analisi approfondita sia del progetto sia dei rischi diretti e indiretti che comporta per il territorio che dovrà ospitarlo. Dato che ci troviamo in un'area di particolare pregio ambientale e agricolo, mi sembra sia necessario avere tutti i chiarimenti tecnici e le garanzie ambientali che oggi non ci sono prima di dare il via a qualsiasi operazione che potrebbe provocare danni irreparabili per l'equilibrio di tutto l'ecosistema della zona».

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