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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Discarica Casetta. Il Comune si appella al TAR contro la Regione Veneto

«A nostro avviso quello di cui stiamo parlando è un vero e proprio ampliamento in contrasto con il piano regionale di “gestione dei rifiuti urbani e speciali”», ha detto l'assessore Bertolaso dell'amministrazione di Sommacampagna

Lo scorso giovedì 13 dicembre il Comune di Sommacampagna ha presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto contro il provvedimento emanato dalla Regione Veneto di compatibilità ambientale al progetto denominato “Stima dei cedimenti del corpo rifiuti finalizzata alla realizzazione della copertura definitiva” della discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località Casetta presentato dal gestore Pro-In Srl.

Già nel giugno 2017 la Giunta Comunale di Sommacampagna esprimeva parere contrario al progetto per la mancanza di un programma cronologico certo dei lavori e per l’aumento derivante di circa il 12.5% della quantità di rifiuti finora conferiti ed autorizzati.
Riferisce l’assessore Bertolaso: «A nostro avviso quello di cui stiamo parlando è un vero e proprio ampliamento in contrasto con il piano regionale di “gestione dei rifiuti urbani e speciali” approvato nel 2015 dalla Regione Veneto».

La discarica è stata aperta per bonificare i rifiuti speciali rinvenuti nell’area con un progetto approvato nel 1986 di una discarica di 2° categoria tipo B. Gestore ditta VE.Part su terreno di proprietà di terzi. Nel 1998 sono stati chiusi i conferimenti e ne è stata collaudata la copertura nel 2002. Il proprietario del terreno ha concesso la disponibilità dell’area alla ditta VE.Part per gestione del post-mortem.

Nel 2004, la Regione Veneto ha approvato un progetto di recupero ed ampliamento volumetrico, per innalzamento, dell’ex discarica per 216.000 m3.

La discarica è dal 2008 in gestione alla ditta PRO.IN che ha completato i conferimenti nel novembre 2016. Entro il 31.12.2017 avrebbe dovuto essere completata la copertura finale, ma alla data odierna la stessa risulta completamente coperta con telo.
La Regione Veneto con proprio decreto del 2012 ha approvato una variante non sostanziale presentata dalla ditta portando il volume massimo autorizzato a 200.000 mc.

Su questo Bertolaso ritiene ci sia un problema: «L’attuale stato autorizzativo è di 200.000 mc ritenere che si possa arrivare a 216.000 mc a nostro avviso rende di fatto l’intervento equivalente ad un ampliamento e quindi non autorizzabile».

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