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Coprifuoco fino al 31 luglio? Sboarina: «Un controsenso. Colpo di grazia per Verona»

«È il colpo di grazia per la nostra città: stagione lirica, concerti, Teatro Romano, per non parlare di tutte le migliaia di attività che vivono di turismo», afferma il sindaco scaligero. Duro anche Matteo Salvini: «Folle mettere a rischio la stagione estiva dell’Arena di Verona»

Il sindaco di Verona Federico Sboarina tuona contro il nuovo decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri di ieri e che ha confermato la regola del coprifuoco con inizio alle ore 22, di diritto, fino al prossimo 31 luglio, cioè la data di scadenza del decreto e dello stato di emergenza. Nei fatti il governo potrebbe più avanti intervenire (si parla di metà maggio) e spostare l'orario d'inizio alle 23, alle 24 o persino rimuoverlo, ma ad oggi non vi sono particolari indicazioni formali al riguardo. Vi sono però le polemiche, con la Lega che si è astenuta nella votazione del provvedimento, e non mancano anche i dubbi interpretativi.

La ministra Mariastella Gelmini, durante la registrazione della trasmissione Iceberg, si sarebbe peraltro affrettata a dichiarare che il coprifuoco «non durerà fino al 31 luglio», tuttavia al momento le smentite si basano solo sulle intenzioni del governo: «È lo stesso decreto a dirlo, - ha spiegato la ministra Mariastella Gelmini - precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, con tagliandi periodici al decreto-legge, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco». Tuttavia, nulla impediva al governo di prorogare esplicitamente nel decreto-legge approvato ieri il coprifuoco solo fino al 30 maggio e poi lasciare spazio per un eventuale rinnovo oppure il suo decadimento. È chiaro come il messaggio politico, oggi, sia invece assai diverso.

A monte di tutto, inoltre, andrebbe forse anche rispolverata un po' la nostra memoria: nel 2020 ad aprile il coprifuoco non esisteva, così come a maggio, giugno, luglio, agosto 2020 e via via fino al 3 novembre 2020. È infatti solo con il Dpcm 3 novembre 2020 che, per la prima volta, venne introdotto il divieto di circolazione tra le ore 22 e le 5, salvo motivi di lavoro, situazioni di necessità e motivi di salute. Ad ogni modo, circa il coprifuoco con inizio alle ore 22 in vigore de iure fino ad estate inoltrata, il sindaco di Verona Federico Sboarina è stato netto e perentorio, bollando tale misura come «un controsenso che rende inutile il calendario delle riaperture». La spiegazione di tanta irritazione è semplice e si concentra nell'impossibilità di progettare una ripartenza non solo per il settore della ristorazione, ma anche per il mondo dello spettacolo (stagione lirica areniana inclusa): «Voglio vedere come si fa a terminare uno spettacolo alle 21 - afferma il primo cittadino di Verona Federico Sboarina - o obbligare le persone in piena estate a cenare nei ristoranti alle 19. È il colpo di grazia per la nostra città: stagione lirica, concerti, Teatro Romano, per non parlare di tutte le migliaia di attività che vivono di turismo».

Sboarina ha poi aggiunto: «Lo stato di emergenza è prorogato al 31 luglio, il primo concerto in Arena è il 5 giugno. Non possiamo aspettare a fine maggio per vendere i biglietti, aspettando l’andamento della curva epidemiologica che determina il coprifuoco». In merito il sindaco ha evidenziato le difficoltà connesse nell'«organizzare la stagione areniana e tutti gli altri eventi, per non parlare di tutte le attività che devono assumere personale e approvvigionarsi per far ripartire ristoranti, alberghi, bar, b&b e tutto l’indotto collegato. Le certezze il governo le deve dare subito, - ha concluso Sboarina - e comunque è già tardi».

Coprifuoco - commento sindaco Sboarina

Lo stesso sindaco scaligero già nelle scorse ore aveva duramente contestato anche il limite della capienza di pubblico per gli spettacoli all'aperto fissato in mille spettatori, giudicandolo «inaccettabile» a fronte del fatto che già lo scorso anno si arrivò alle tremila persone in Arena, e non c'erano i vaccini al tempo. Certo, nel decreto-legge è previsto che si possano apportare modifiche nei prossimi mesi in base all'andamento dell'epidemia, ma è evidente che non mancheranno le polemiche nelle prossime ore. Sul piede di guerra sono anche le Regioni, con il presidente Massimiliano Fedriga che ha convocato per oggi pomeriggio una videoconferenza straordinaria tra governatori per commentare le nuove misure decise dal Cdm presieduto da Mario Draghi. All'esito del confronto, la Coferenza delle Regioni ha rilasciato una breve nota che è tutto un programma:

«La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha deciso di inviare una lettera al Presidente del Consiglio per sottoporre alla sua attenzione le proposte prioritarie rispetto alle misure in via di adozione con il prossimo decreto-legge, dando la disponibilità per un incontro urgente prima della pubblicazione del provvedimento».

A prendere posizione esplicitamente sul caso di Verona è stato poi il leader della Lega Matteo Salvini, il quale in una nota giunta nel pomeriggio di oggi definisce «folle mettere a rischio la stagione estiva dell’Arena di Verona», ribadendo come sia «impossibile da pianificare con il coprifuoco alle 22 fino a luglio e un limite a 1.000 per gli spettatori come previsto dal decreto di ieri (che anche per questo la Lega non ha votato)». Lo stesso Matteo Salvini ha poi aggiunto: «Musica, arte, cultura e turismo non meritano chiusure e punizioni per altri mesi, il governo ascolti l’appello di Verona e dei veronesi, del sindaco Sboarina e della Lega».

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