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Politica Centro storico / Via Satiro, 7

La Csu veneta si allarga e sull'accoglienza chiede più poteri per i sindaci

Il comitato ha avanzato una proposta attraverso cui l'onere della gestione dei profughi passi dai prefetti ai sindaci

Il comitato civico Csu Veneta (cristian social union veneta) si rinforza ulteriormente con nuove adesioni. Sono stati presentati ieri, 28 ottobre, nuove esponenti del comitato, tra cui il più noto probabilmente è Giancarlo Frigo. Frigo è impegnato in attività sociali e culturali nel quartiere di Borgo Roma e in tutta la zona della quinta circoscrizione, di cui è stato anche presidente. 

Durante la presentazione, la coordinatrice di Csu Veneta Maria Luisa Tezza ha anche presentato una proposta per gestire l’immigrazione, che prevede che la quota di collocamento provvisorio degli immigrati nei vari territori venga concordata dal ministero degli interni con i singoli comuni, stabilendo un numero di immigrati equamente ripartito, con riferimento al numero della popolazione residente.

"Al di là di qualche buona sistemazione - ha spiegato Giancarlo Frigo - ci sono migliaia e migliaia di immigrati collocati in strutture non idonee, in paesi e frazioni, con una concentrazione di centinaia di immigrati, creando disagi e un contrasto particolarmente forte con la popolazione locale. Per la difesa e la valorizzazione delle autonomie locali a cui noi teniamo particolarmente, la gestione della fase di accoglienza provvisoria nei territori va organizzata dai sindaci. Attualmente l'accoglienza provvisoria viene gestita su mandato dei prefetti da cooperative spesso sconosciute sul territorio. Solo i sindaci, con piena conoscenza dei loro territori, potranno organizzare mediante la struttura comunale un'accoglienza attenta alle necessità degli immigrati e contemporaneamente potendo così assicurare una spesa oculata. Va quindi tolta ai prefetti l’incombenza e la responsabilità della gestione dell’accoglienza e delegato questo compito ai sindaci, mettendo loro ovviamente a disposizione i fondi attualmente gestiti dai prefetti".

La proposta del comitato Csu Veneta prevede inoltre che tutti gli immigrati in età lavorativa dovranno essere impiegati in lavori socialmente utili, quale contropartita dell'ospitalità che ricevono. La sicurezza pubblica e la vigilanza sulle comunità e sui singoli immigrati inseriti resterà ovviamente compito a carico dello stato, con adeguate assicurazioni a partire dall’inserimento nel territorio.

A sostegno di questa proposta la coordinatrice Maria Luisa Tezza ha presentato una petizione che i cittadini potranno firmare nella sede della Csu Veneta, in via Satiro 7 a Verona, aperta ogni giovedì dalle 20 alle 22.

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