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Sabato, 30 Settembre 2023
Politica Centro storico / Piazza Bra

Crisi governo, Zardini: «Affossata anche l'autonomia veneta». FdI: «Meloni leader a Roma come Zaia in Veneto»

Con la caduta del governo Draghi «il dossier autonomia ancora una volta si ferma a un passo dall’approvazione», afferma l'esponente dem veronese Diego Zardini. Da Fratelli d'Italia l'auspicio che a Roma si applichi lo schema che c'è a Venezia «solo a parti invertite, con Giorgia Meloni nei panni del leader»

«La scelta di affossare il governo risponde a interessi meramente elettorali della destra. È certificato che sia contro gli interessi degli italiani». Lo afferma in una nota il deputato veronese del Pd Diego Zardini, il quale poi aggiunge: «Tra i tanti provvedimenti che saranno bloccati, dal salario minimo alla sicurezza energetica ce n’è uno in particolare che interessa molto al Veneto. Il dossier autonomia ancora una volta si ferma a un passo dall’approvazione. Con la prossima legislatura dovremo ripartire da zero, o quasi». Lo stesso esponente dem Diego Zardini quindi conclude: «Sono certo che i tanti veneti che speravano dopo tanto tempo di veder riconosciute forme particolari di autonomia e la gestione di alcune materia, sapranno chi ringraziare».

Sempre dal fronte della politica veronese si è levata la voce anche dei tre giovani consiglieri comunali neoeletti di Traguardi, ovvero Beatrice Verzè, Giacomo Cona e Pietro Trincanato, i quali in una nota spiegano: «È difficile immaginare che le forze politiche che hanno contribuito alla caduta di questo governo possano accreditarsi come rappresentanti di un modello moderato, orientato al merito, alla competenza e alla buona amministrazione. Perciò, davanti allo sconforto di questi giorni e alla preoccupazione per una classe dirigente irresponsabile, pensiamo sia necessario proseguire con sempre maggiore convinzione sulla strada che abbiamo intrapreso anche a livello locale: credere che una politica diversa, più partecipata, vicina ai territori, che dia spazio ai giovani e faccia dei cittadini i veri protagonisti delle scelte sia possibile e determinante non solo per lo sviluppo delle città, ma dell'intero paese. Specialmente - concludono Beatrice Verzè, Giacomo Cona e Pietro Trincanato - in un momento di massima delicatezza come questo, in cui la necessità è collaborare tra forze politiche anche per non bloccare i provvedimenti che attendono di essere approvati». 

Di avviso diverso parrebbe invece essere l'esponente scaligero di Fratelli d'Italia Ciro Maschio, il quale in una breve nota pubblicata su Facebook afferma: «Non fatevi spaventare dalla propaganda. Non salta il Pnrr, non si blocca l’Italia. Si può votare e andare avanti, come in Francia, Germania e mezzo mondo». Sempre dal partito di Giorgia Meloni si è poi levata nelle scorse ore anche la voce di Luca De Carlo, senatore e coordinatore regionale Veneto di Fratelli d’Italia, il quale intervenendo sull'emittente Prima Free ha detto che «il centrodestra dovrà presentarsi compatto alle prossime elezioni, noi siamo sempre rimasti fermi sulla nostra posizione e siamo contenti che ora i nostri alleati siano tornati a casa come un figliol prodigo. Lo schema che si può applicare a Roma - ha poi aggiunto Luca De Carlo - è quello che c’è a Venezia, solo a parti invertite, con Giorgia Meloni nei panni del leader esattamente come accade a Luca Zaia a Venezia».

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