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Martedì, 16 Aprile 2024
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Crisi idrica, approvato dai sindaci veronesi il codice di autodisciplina: possibile inasprimento tariffe per consumi domestici molto elevati

La decisione dovrebbe essere presa a maggio, il presidente di Ato Veronese: «Chiediamo ad ognuno di diminuire i propri consumi di acqua, poniamoci l’obiettivo personale di diminuirli del 10%»

L’assemblea dei sindaci dell’Ato Veronese, formata dai primi cittadini scaligeri, ha approvato il 17 aprile scorso il Codice di autodisciplina. Ne ha dato notizia direttamente Ato Veronese, attraverso una nota ufficiale, dove viene inoltre evidenziato come ora la palla passi direttamente alle 97 amministrazioni comunali, all’interno dell’ambito territoriale ottimale veronese, che dovranno quindi recepirlo e applicarlo nel proprio territorio.

Il Codice di autodisciplina, secondo quanto spiegato dall'Ato Veronese, ha l'obiettivo di «regolamentare i consumi interni all’amministrazione comunale per un uso consapevole della risorsa idrica». Riporta quindi alcune «semplici procedure organizzative che consentono di ridurre gli utilizzi di acqua dell’acquedotto per scopi diversi da quello umano (fontane decorative, irrigazione bordure, campi di calcio, ecc.) con l’aggravarsi della severità idrica». Una condizione, questa, specificano da Ato Veronese, che «incide sulla disponibilità di acqua potabile nelle falde».

In base a quanto si apprende, l’assemblea ha anche adottato «un testo di ordinanza sindacale standard con l’intento di uniformare le norme su tutto il territorio». In tal senso, i sindaci si sarebbero espressi in termini favorevoli anche sulla «possibilità di inasprire le tariffe, ma solo per i consumi domestici molto elevati, oltre i 100 metri cubi all’anno pro capite (ovvero un consumo di 274 litri per abitante al giorno)». Tutto ciò, precisa sempre la nota di Ato Veronese, al fine di «tentare di scoraggiare i prelievi eccessivi di acqua potabile che spesso, in questi casi, è utilizzata per scopi impropri». Ad ogni modo, precisa ulteriormente Ato Veronese, quest’ultima proposta «sarà oggetto di una specifica decisione, che sarà adottata dai sindaci veronesi nel mese di maggio». 

Il presidente del Consiglio di Bacino dell’Ato Veronese, Bruno Fanton, ha commentato: «Ognuno deve fare la propria parte: nell’immediato non si può fare molto, oltre che a risparmiare. Le piogge di questi giorni sono benefiche, - ha rilevato il presidente Bruno Fanton - ma non bastano a ricaricare le falde. Nell’augurarci una primavera piovigginosa dobbiamo comunque prepararci a consumare di meno, tutti. Chiediamo quindi ad ognuno di diminuire i propri consumi di acqua laddove possibile: poniamoci l’obiettivo personale di diminuire del 10% i nostri consumi di acqua. Una lavatrice a pieno carico, una lavastoviglie a pieno carico, il lavaggio esterno della propria auto una volta sì e una no. Sono tutte azioni che non risolvono la siccità, - ha ribadito in conclusione Bruno Fanton - ma contribuiscono a un uso più consapevole dell’acqua».

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