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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Tamponi rapidi, Crisanti replica a Zaia: «Le sue parole non corrispondono ai fatti»

Il virologo e Senatore del PD ha risposto alle parole del presidente del Veneto dopo l'inchiesta di Report: «In un Paese civile Zaia non starebbe ancora lì. L'utilizzo dei tamponi rapidi per gli screening è stato sbagliato»

Un altro capitolo si aggiunge alla querelle tra Luca Zaia e Andrea Crisanti, portata all'attenzione nazionale da Report per il caso "tamponi rapidi". Era stato il presidente del Veneto, nel corso di un evento che si è tenuto martedì pomeriggio a Cortina martedì pomerggio, a dire la sua sul suo rapporto con il virologo e sull'uso dei test tra la prima e la seconda ondata del Covid. «Ho scoperto che ci sono quattro telefonate mie, - ha spiegato - io non ero intercettato, mi hanno detto che non potevano essere pubblicate, ma non importa, sono responsabile di quello che dico, e lo confermo. Ma la roba straordinaria è che io parlo in veneto e sono tutte in italiano».

La replica di Crisanti non si è fatta attendere. Raggiunto mercoledì dall'Ansa, ha sottolineato che le parole del presidente veneto «non stanno né in cielo né in terra, non corrispondono ai fatti e sono smentite dalle telefonate intercettate che lui ha fatto al dg di Azienza Zero Toniolo».
Per Crisanti, «in un Paese civile Zaia non starebbe ancora lì. L'utilizzo dei tamponi rapidi per gli screening è stato sbagliato». Ha quindi proseguito, specificando che dalle intercettazioni emerse «si evidenzia chiaramente che per mesi ho rappresentato un problema e che finalmente Zaia aveva l'opportunità per schiantarmi. Trovo incredibile - ha concluso - che in un Paese democratico un presidente di Regione utilizzi i soldi pubblici ed eserciti tutte le leve del potere per attaccare un semplice cittadino che osa criticare la Regione».

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